
Si torna a parlare di Norbert Feher, ricercato dall’8 aprile per gli omicidi del barista di Budrio e della guardia ecologica a Portomaggiore. Sulle sue tracce ci sono ormai poche decine di carabinieri e la certezza è che il killer è rimasto almeno fino a metà maggio nella zona tra Bologna e Ferrara. Il cosiddetto killer di Budrio sembra ormai inafferrabile, nonostante il Comitato degli Amici di Davide Fabbri, il barista della cittadina del Bolognese assassinato nel suo bar, abbia messo una taglia da 50mila euro sulla sua cattura, suscitando peraltro diverse polemiche.
Nel frattempo, emerge un dettaglio finora non noto, ovvero che l’8 aprile in via Spina nel Ferrarese i militari dell’Arma dei Carabinieri si trovarono davanti Norbert Feher, che era in fuga dopo l’omicidio di Valerio Verri, la guardia ecologica, ma furono impossibilitati a fermarlo, in quanto si rischiava una nuova sparatoria, con conseguenze imprevedibili. Il particolare emerge dall’annotazione di polizia giudiziaria firmata all’una della stessa notte da tre carabinieri, i quali erano in servizio di pattugliamento e si limitarono a tenere d’occhio Norbert Feher, in attesa dei rinforzi.
Ne dà notizia il quotidiano ‘La Nuova Ferrara’, che pubblica anche ampi stralci della relazione di servizio dei tre carabinieri: “Durante le fasi di avvicinamento del soggetto, non è stato in alcun modo possibile attingerlo mediante l’utilizzo delle armi in dotazione in quanto i militari operanti non erano in alcun modo in posizione favorevole da poter ottenere un risultato senza ulteriori conseguenze per la loro incolumità. Per cui, stante alle disposizioni e alle circostanze di tempo e di luogo, l’unica azione plausibile al momento era quella di porre un’attenta osservazione in sicurezza”.
I carabinieri evidenziano come “il soggetto veniva costantemente monitorato, e mediante contatto via telefono la centrale operativa veniva costantemente informata. I militari venivano esortati a mantenere la calma e a limitarsi ad osservare i movimenti dell’individuo”. Norbert Feher a un certo punto uscì dal mezzo sul quale viaggiava e si addentrò “con molta calma nel bosco”. I carabinieri si avvicinarono quando “improvvisamente lo stesso usciva dal bosco, si avvicinava nuovamente al veicolo, prelevava uno zaino militare dal cassone e poi si addentrava nuovamente nel boschetto”. I militari dell’Arma attesero fino alle 20:15 l’arrivo dei rinforzi, ma da quel bosco Norbert Feher non uscì mai, facendo sparire le sue tracce.
GM