“Colpa tua se è morta”, giovane mamma condannata all’ergastolo

La piccola Ella Camp

Kayla Medckie, 26 anni, è stata condannata con l’accusa di abusi su minori, dopo che sua figlia di appena tre anni è deceduta in maniera tragica. La donna ha sempre dichiarato di non essersi mai accorta del fatto che il suo fidanzato dell’epoca picchiasse la bambina. La piccola Ella Camp era stata colpita violentemente dal giovane compagno della madre, che peraltro quando la bimba morì era nuovamente incinta. Alcune telecamere di sicurezza di una stazione di servizio in Georgia, negli Usa, hanno ripreso il momento in cui la piccola ha ricevuto il colpo fatale.

Dalle immagini si evince infatti come l’uomo picchi la bimba, mentre la sua mamma è fuori dalla sua automobile e sta facendo rifornimento. Secondo l’accusa al processo, Kayla Medckie si sarebbe accorta di quanto avveniva in quell’automobile, ma avrebbe ugualmente fatto finta di nulla e anzi nonostante dopo le percosse la piccola si fosse aggravata non l’ha portata in ospedale per farla controllare. La piccola Ella Camp morirà poco dopo, durante il tragitto in auto, a causa delle gravi ferite. “Piangeva sempre, non potevo pensare a una cosa simile”, si sarebbe giustificata la donna davanti ai giudici che le chiedevano come mai non fosse intervenuta. Inoltre, ha spiegato che il compagno l’aveva rassicurata sul fatto che non fosse successo nulla. Ma per i giudici la donna mente: era impossibile non accorgersi che la figlia veniva percossa. Da qui la sentenza che ha condannato Kayla Medckie all’ergastolo.

GM