
Ha violentato brutalmente una ragazza, ma non contento di ciò che stava facendo ha immortalato le sue gesta in alcuni video che ha poi inviato alla sua ex fidanzata a mo’ di minaccia e monito di quello che sarebbe accaduto anche lei. Ed è proprio grazie a quelle tracce trovate nel telefonino della donna la polizia è riuscita ad identificarlo e poi ad arrestarlo. Lui è A.C.B., romeno di 35 anni. Una sera del maggio scorso l’uomo abborda una ragazza di Roma in un bar. Si presenta come un turista inglese dai modi molto gentili e la invita a cena. Dopo mangiato con la scusa di riaccompagnarla a casa in auto la porta in una strada sterrata vicino al cimitero comunale di Tivoli. Qui l’aggredisce brutalmente, la picchia tanto da causarle la frattura del setto nasale e di uno zigomo e poi la costringe a subire sevizie di ogni tipo e la violenza sessuale. Solo alla fine dello stupro la vittima è riuscita a trascinarsi sulla strada e chiedere aiuto ad un passante.
Nel frattempo l’aggressore era fuggito. La vittima ha raccontato alla polizia tutta la storia sottolineando di averlo sentito parlare in rumeno durante lo stupro. Gli agenti riescono a rintracciare la sua ex compagna che racconta dei tanti abusi subiti anche da le e della paura che le aveva sempre impedito di denunciarlo. L’uomo infatti aveva minacciato spesso di morte lei e alcuni suoi famigliari. Inoltre il rumeno continuava a mandarle video e messaggi porno a scopo intimidatorio corredati da varie minacce. Peccato per lui che tra tutto quel materiale osceno ci fossero anche i video e le foto che aveva scattato proprio durante l’ultimo stupro commesso.
Quando è stato finalmente identificato l’uomo era già in Romania, ma grazie alla collaborazione con la polizia e la magistratura rumena veniva arrestato e poi immediatamente estradato nel nostro Paese dove dovrà rispondere della accuse di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate nei confronti della ragazza romana e di maltrattamenti e atti persecutori a carico dell’ex-compagna romena.
F.B.