È di due vittime accertate e di 36 feriti il bilancio della scossa di terremoto di magnitudo 3.6 (poi ricalcolata di magnitudo 4), che ha colpito Ischia e la costa flegrea. Numerose le persone in strada, con diversi crolli e danni alle strutture, tra cui la chiesa del Purgatorio. Infine, isolati numerosi alberghi. La situazione più grave ha riguardato una famiglia composta da madre, padre e tre bimbi piccoli. La donna si è riuscita a salvare, ma sotto le macerie sono rimasti tutti gli altri componenti della famiglia. Inizialmente è stato estratto il padre, poi il bimbo più piccolo, solo sette mesi, mentre sotto rimangono altri due bambini di 4 e 6 anni. I Vigili del Fuoco stanno facendo di tutto per salvarli ed è in atto una corsa contro il tempo.
“Un boato, poi il black out – raccontano alcuni testimoni -. Ho visto lesioni lungo una parete della struttura alberghiera che ci ospita. Al momento della scossa siamo fuggiti tutti in strada. Ho avuto tanta paura”. Questa la testimonianza di A.P., in vacanza sull’isola, a Lacco Ameno. “Mi stavo preparando per scendere quando si è avvertita la scossa, breve ma intensa. Siamo andati tutti in strada e ora mi accorgo di lesioni lungo alcuni muri della struttura”. “E’ stato peggio del terremoto del 1980 – dice invece Giovanni -. E’ stato un incubo che piano piano ha preso forma. E c’è chi fugge, ora, da Ischia”. Ingenti i danni nel comune di Casamicciola, nella parte settentrionale dell’isola, dove sarebbero crollate sei case. Una donna è morta dopo essere stata colpita dai calcinacci della chiesa di Santa Maria del Suffragio, mentre il cadavere di una seconda donna è stato poi individuato sotto le macerie di un’abitazione.
“Da quello che sappiamo il terremoto è di origine tettonica e non vulcanica – spiega Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). – Casamicciola è nota per i terremoti: nel 1883 se ne verificò uno di magnitudo 5.8 che fece 2.300 morti”.
M.O.
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