
La Corea del Nord ha oggi attaccato gli Usa per per aver inviato bombardieri e jet nella penisola in risposta alle azioni di Pyongyang. Ha spiegato il regime nordcoreano attraverso la propria agenzia di stampa: “Gli atti militari selvaggi dei nemici sono nient’altro che l’atto imprudente di coloro che sono rimasti sbalorditi”. Kim Jong-un ha anche invitato le sue truppe a prepararsi ad una “guerra imminente” con gli Stati Uniti. I funzionari militari stanno ordinando alle loro truppe di limitare le quantità di cibo e non sprecarle, in modo da mantenere la loro forza per la battaglia.
Dopo le minacce dei giorni precedenti, ieri Pyongyang ha fatto volare un missile a lunga gittata che ha sorvolato il Giappone all’altezza dell’isola di Hokkaido per finire poi in mare dopo essersi frantumato in tre pezzi. Il fatto che sia caduto nel Pacifico a 1.180 km ad est dell’isola settentrionale giapponese non rende meno grave l’accaduto. Dopo quanto accaduto, dunque, si è riacutizzato il terreno dello scontro, peraltro incandescente ormai da mesi. Su un sito si legge di militari nordcoreani quasi certi dell’imminente conflitto: “Gli ufficiali militari stanno istruendo i loro soldati, esausti dopo l’esercitazione, a mangiare il mais nei campi perché la guerra è imminente”.
Intanto, Pyongyang ha respinto l’adozione di una dichiarazione che condanni il suo ultimo lancio di missili da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Un portavoce del ministero degli esteri della Corea del Nord accusa il Consiglio di aver manipolato la realtà dei fatti, in quanto ha visto il lancio del missile come una seria minaccia alla regione e al mondo. L’Onu, in sostanza, violerebbe “il diritto di autodifesa di uno stato sovrano”, ha detto il portavoce del KCNA. Nella giornata di oggi è arrivata la risposta degli Usa a Pyongyang: quattro aerei da combattimento americani F-35B si sono uniti a due bombardieri nucleari statunitensi B-1B nucleari e a quattro jet da combattimento sudcoreani F-15 in un’operazione militare congiunta sulla penisola coreana. Questo per per “contrastare fortemente le prove di missili balistici avviate dalla Corea del Nord e lo sviluppo di armi nucleari”, ha sostenuto alla Cnn un funzionario del governo di Seul.
Nella zona di Guam, il più vicino avamposto statunitense nella regione, è stato simulato anche un attacco missilistico. I voli dei bombardieri sono diventati una risposta comune alle azioni nordcoreane, ma quel lancio di missili fa temere altri tipi di ripercussioni. L’agenzia di stampa nordcoreana ritiene che queste mosse e l’attacco simulato portato avanti dagli Usa sia “un preludio significativo” delle reali intenzioni dell’amministrazione Trump. Inoltre, la KCNA ha promesso futuri lanci “che mirano al Pacifico, dove si trovano le basi delle forze dell’aggressore imperialista statunitense”. Quindi ha minacciato la Corea del Sud, spiegando che sarà oggetti di attacchi. Kim Jong-un – dicono – “non può mai smettere di rafforzare il deterrente nucleare”, aggiungendo che “nessuno può indovinare quando una guerra nucleare possa esplodere”. Anche Donald Trump nelle sue ultime dichiarazioni su Twitter ha usato toni duri, spiegando che venticinque anni di dialogo sono serviti a poco: “Il dialogo non è la risposta!”, dice il presidente.
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GM