
La “prova” che molti aspettavano è finalmente arrivata. I quattro responsabili dello stupro di gruppo a Rimini sarebbero stati infatti immortalati in un’immagine (quella che riproduciamo qui sopra) ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Ed è proprio su questa istantanea che si stanno concentrando ora le indagini degli inquirenti.
Gli agenti della Mobile di Rimini, con il supporto del Servizio centrale operativo della Polizia, con unità cinofile e squadre a cavallo, sono al lavoro da una settimana, 24 ore su 24, per rintracciare i quattro uomini che la notte tra venerdì e sabato sulla spiaggia di Miramare hanno aggredito un giovane polacco, stuprato la compagna di 26 anni e, un’ora più tardi, violentato una transessuale sulla Statale verso Riccione.
Il fronte delle indagini
Intanto il Questore di Rimini Maurizio Improta, a colloquio con l’agenzia Askanews, ha riferito che “stiamo lavorando alacremente” e che “tutte le piste sono ancora aperte” per gli investigatori che hanno continuato, anche nelle scorse ore, a perlustrare il territorio riminese, in particolare la periferia. Proprio lì, nei giorni scorsi, gli agenti hanno individuato alcune abitazioni “abbandonate di fretta”, probabilmente occupate in precedenza da alcuni immigrati.
Quattro dei volti del “branco” sono già stati identificati dalla transessuale di origine peruviana. Almeno due di loro, in base le testimonianze delle vittime, potrebbero essere nordafricani. Gli inquirenti hanno deciso di non diffondere al pubblico le immagini “incriminate” per evitare interferenza con le indagini. Lo stesso Questore si è detto “molto contrariato” per la diffusione di un “frame” di un video, pubblicato da diversi quotidiani, che ritrae i presunti aggressori di spalle.
TUTTE LE NEWS DI OGGI
EDS