
Francesco, 42 anni, di Roma non ne può più dello scempio che quotidianamente viene compiuto nella sua città anche in luoghi sacri come piazza San Pietro. Così quando vede un uomo fare pipì sul colonnato prende lo smartphone, registra tutta la scena e poi decide di affrontare lo straniero che aveva appena fatto serenamente i suoi bisogni in quel luogo. “Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai fatto la pipì nel colonnato di San Pietro. Questo è un luogo sacro e tu fai qui la pipì” dice all’uomo dell’est, forse bulgaro o rumeno.
“Tu qui sei ospite e devi rispettare la città che ti ospita. Così non si fa, ci sono i bagni pubblici”. L’uomo mostra una fasciatura alla gamba e farfuglia alcune scuse dicendo che poi pulirà. Ma Francesco non sente ragioni e prosegue con la sua invettiva: “Questa è una zona sacra e adesso lì ci sono escrementi e urina. Io ti sto riprendendo, ora vado alla polizia e ti denuncio”.
Il romano ha poi spiegato: “Gli volevo dire che non deve chiedere scusa a me ma alla città che lo ospita. Non mi sono arrabbiato con lui perché è uno straniero, se fosse stato romano mi sarei arrabbiato ancora di più, non si può mancare di rispetto alla propria città. Ci passo tutte le mattina da San Pietro, la mia famiglia da 111 anni vive in via delle Fornaci. Nella basilica siamo stati battezzati io, mia sorella e mio padre. Non posso vederla ridotte in quelle condizioni. Ho notato quell’uomo sdraiato a terra, poi si è alzato e quando si è avvicinato alla colonna ho capito cosa stava per fare. Dalla rabbia l’avrei preso a schiaffi.
Che questa piazza sia trattata come un vespasiano io non lo concepisco, da romano mi vergogno. Basta girarsi dall’altra parte. Ci dobbiamo arrabbiare sempre, altrimenti questa città diventa una fogna a cielo aperto. Sono un commerciante. Ho un negozio a Prati: se metto la tende fuori devo pagare per l’ombra. Se metto male l’insegna devo pagare. Ecco, da me si pretende il massimo rispetto delle regole. Poi esco e vedo queste scene…..”.
F.B.