Noemi Durini, la confessione di Lucio: “Voleva uccidere i miei genitori”

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Di ieri mattina la drammatica svolta nel caso della scomparsa di Noemi Durini, con la drammatica confessione del fidanzato Lucio. La sedicenne di Specchia, secondo quanto si è appreso, sarebbe morta uccisa con inaudita violenza, con una sassata in testa, il giorno stesso della scomparsa. Il suo corpo era nelle campagne di Castrignano del Capo, a circa venti chilometri di distanza dal suo paese di residenza, occultato da una catasta di sassi. Lucio stesso ha portato poi gli inquirenti sul posto dove si trovava il cadavere dilaniato di Noemi Durini.

Per ore ieri, il 17enne – descritto come di indole violenta, tant’è che la mamma di Noemi Durini lo aveva già denunciato – è stato interrogato dai carabinieri di Specchia, a cui ha provato a giustificare quel gesto atroce con un movente altrettanto inquietante: “L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia”. La versione di Lucio, che è uscito dalla caserma nel cuore della notte, dimostrandosi spavaldo e sfidando la folla, mette i brividi: secondo il ragazzo, infatti, le loro famiglie ostacolavano il loro rapporto, così lui sarebbe stato costretto a uccidere Noemi Durini, la quale era pronto a eliminare fisicamente i familiari del giovane.

La ragazzina – sempre a detta del suo aguzzino – era uscita dalla propria abitazione di Specchia con un coltello, determinata a compiere un brutale duplice omicidio nei confronti dei genitori di lui. Invece, Lucio ha reagito e l’ha colpita più volte con quello stesso coltello, ha raccontato il 17enne ai carabinieri che hanno ascoltato la sua versione dei fatti. Il ragazzo ha anche detto che in passato aveva promesso a Noemi Durini che si sarebbero trasferiti a Milano, una volta maggiorenni, per scappare dal Salento e rifarsi una vita lontani dalle loro famiglie.

GM