
Nel decreto di convalida dell’arresto di Lucio Marzo emesso dal gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce Ada Colluto in merito all’omicidio di Noemi Durini si può apprendere qualcosa di più sulla personalità del 17enne reo confesso. Il giudice parla di “un’organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite” e aggiunge poi che Lucio “non manifesta cenni di reale senso di colpa”. E’ quanto emerge anche dalla relazione neuropsichiatrica psicologica fatta dal dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce fatta lo scorso 14 settembre.
Stamattina il suo avvocato aveva sostenuto un’altra tesi parlando di un pentimento che evidentemente non c’è stato: “E’ molto pentito e segnato perché si è trattato, secondo la sua ricostruzione, di un momento di ira in cui ha reagito in quel modo”. Una tesi smentita dalla perizia psichiatrica e da quanto appurato anche dal gip che ha ritenuto l’omicidio di Noemi premeditato e gravato da crudeltà e motivi futili.
Nei giorni scorsi Lucio Marzo tramite il suo racconto e tramite la famiglia che continua a sostenerlo aveva dato la sua versione dei fatti raccontando di aver ucciso Noemi perché lei voleva sterminare la famiglia del ragazzo. A tal proposito la madre di Lucio ha detto: “Meglio lei che noi tre”. Una frase agghiacciante che ha scatenato molte proteste e alla quale si lega anche il lancio di tre molotov contro la casa del reo confesso a mo’ di avvertimento.
F.B.