
Si è sentito male poco dopo il parto, così i medici avevano deciso di somministragli dell’ossigeno. Non sapevano però che il tubo dell’impianto era stato utilizzato già da qualcuno. Infatti, era stato fatto scorrere protossido di azoto, un gas anestetizzante. I fatti risalgono a ottobre di sette anni fa. All’epoca, il padre del piccolo spiegò: “Mi hanno detto che le responsabilità di questo grave incidente vanno attribuite alla ditta che ha effettuato i lavori nel reparto di Ostetricia”. Fatto sta che quell’errore è costato al bimbo danni gravissimi e permanenti. Il piccolo non riesce né a camminare, né a parlare.
Proprio in virtù di questo, arrivano adesso le condanne decise dal giudice monocratico del Tribunale di Palermo. Un anno e sei mesi di carcere, con la condizionale, è la pena comminata all’allora direttore del dipartimento materno infantile del Policlinico del capoluogo siciliano con l’accusa di lesioni colpose. Sono stati invece condannati a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici il direttore dei lavori e il titolare della ditta che realizzò gli impianti. Stabilita inoltre dal giudice una provvisionale di un milione e 400mila euro, immediatamente esecutiva, a favore del bambino coinvolto nella vicenda. In base a una perizia richiesta in precedenza, il piccolo ha subito un danno biologico del 95 per cento. Soddisfatto l’avvocato che difende gli interessi della famiglia del piccolo: “È un successo intanto avere ottenuto la sentenza di primo grado, adesso speriamo che si arrivi in breve tempo alla definizione del processo di secondo grado” ha commentato il legale.
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GM