Moglie e madre di due bimbi: muore nella ‘Terra dei Fuochi’

Antonella Leone (Facebook)

La ‘Terra dei Fuochi’ ha fatto un’altra vittima: si chiamava Antonella Leone, 45 anni di Carinaro, in provincia di Caserta, mamma di due figli e moglie di Paolo. A darne l’annuncio è stato un consigliere comunale del piccolo paese: “Con tristezza nel cuore apprendiamo che è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari Antonella Leone”. La donna è ricordata da tutti come “una sposa stupenda e una madre esemplare”. Commosso il ricordo di una persona a lei cara: “Addio carissima Antonella continua a vegliare suo tuoi cari e soprattutto su Armando e Ida, i Tuoi gioielli, e continua a dare tanta forza a Paolo che Ti è stato continuamene vicino e ha sofferto insieme a Te… Riposa in Pace”.

Oggi l’ultimo addio a mamma Antonella, ultima vittima di questa terra martoriata, anche lei deceduta in età prematura, colpita da un male incurabile nel fiore dei suoi anni. Nelle scorse ore, ha perso la vita Enzo Santonastaso, 28 anni, di Maddaloni, sempre nel casertano. Definito “un ragazzo buono e solare”, nonostante la malattia aveva deciso di sposare la sua Antonietta. Ancora drammatiche notizie dalla ‘Terra dei Fuochi’ a pochi giorni da quanto avvenuto ad Acerra, dove una bambina di appena 5 mesi, Carmela De Lucia, è morta, stroncata da una grave forma di cancro al cervello. Si allunga dunque la tragica scia di ‘figli’ della Terra dei Fuochi che muoiono per mali incurabili.

Emergono intanto nuovi dati su quello che è il dramma della ‘Terra dei Fuochi’, a rivelarli è il senatore Lucio Romano, esponente di Democrazia solidale, che ha riferito al ‘Mattino’: “Dalle prime anticipazioni emerge che la mortalità per tumori (su cui incidono variabili indipendenti dalla frequenza di malattia come la qualità delle cure e l’accesso dei malati ai servizi sanitari) è maggiore nel cuore dei centri storici dei luoghi più colpiti (come Casalnuovo e Acerra) e si concentra nelle zone più povere dei comuni anziché nelle vicinanze di discariche e siti inquinati fino a 3 chilometri di distanza da essi. Ciò proverebbe, almeno per la mortalità, una relazione diretta con gli indici di deprivazione sociale della popolazione”.

 

GM