
Oggi è il giorno del dolore e del lutto a Specchia per i funerali di Noemi Durini, l’adolescente salentina uccisa dal fidanzato reo confesso. Momenti di grande commozione si sono respirati nella notte quando la salma della 16enne è arrivata presso la sua abitazione, nel comune nel cuore del Salento, a una ventina di chilometri da Leuca. Il silenzio è stato rotto dal grido di dolore dei nonni della giovane davanti alla casa in via Madonna Del Passo. All’arrivo del feretro, era presente il sindaco di Specchia Rocco Pagliara, che in questi giorni mai ha fatto mancare il sostegno alla famiglia della ragazza e che per oggi ha proclamato il lutto cittadino. Oggi alle ore 9 si è aperta la camera ardente presso la sede del Capsda in piazza Nassiriya nei pressi del Municipio, mentre i funerali saranno alle 16. Come voluto dai familiari di Noemi Durini, le esequie si terranno nel rispetto del silenzio.
Ieri intanto sono stati resi noti i primi risultati dell’autopsia. Ancora pochi sono gli elementi certi per stabilire le cause della morte della sedicenne. In ogni caso, sembra che alcune lesioni presenti tra il collo e la testa della giovane destino “forti sospetti” tra i medici legali. In più occasioni, Lucio, il fidanzato di Noemi Durini, ha spiegato di aver ucciso la ragazza con una coltellata al collo, spiegando però agli inquirenti di aver agito di fronte al proposito della giovane di uccidere i genitori di lui. Una delle certezze è che comunque il delitto sia avvenuto il giorno stesso della scomparsa della ragazza. In ogni caso, il medico legale ha risposto alle domande dei cronisti, dando molte informazioni sulle condizioni in cui è stato ridotto il corpo della povera Noemi Durini.
Nel frattempo, continuano ad arrivare messaggi di cordoglio sulla bacheca Facebook della ragazza: l’ultimo, appena qualche minuto fa, da parte di una sua amica, che ha lasciato un lungo post. Queste alcune delle sue parole: “Mi manca la tua risata. Mi manca poterti chiedere ‘come stai?’ e vederti prendere le difese da me che mi preoccupo per te perché ti voglio bene. Mi manca dover insistere e doverti penetrare con le parole fin dentro la bocca e l’anima. Mi manca stare ad ascoltarti mentre, con l’ansia che risalendo dallo stomaco ti stringe la gola e il fiato, mi racconti dei tuoi mille problemi che mi spaventano più di quanto quei farabutti fanno con te stessa, perché ho sempre paura che da sola tu non possa reggerne il peso”.
L’arrivo della salma a Specchia
GM