“Costretta a licenziarmi per pagare una casa che non esiste”

(Websource/Archivio)

Rabbia, delusione e indignazione per le vittime della truffa di Roberto Marchitelli al termine del processo che lo ha visto processato per bancarotta fraudolenta patrimoniale, bancarotta semplice documentale, bancarotta patrimoniale impropria e truffa in relazione ad alcune operazioni immobiliari risalenti al 2008.

Le vittime dell’ex immobiliarista, infatti, erano giunte in aula per testimoniare il danno procurato da Marchitelli, ma le loro dichiarazioni sono state archiviate senza che nessuno le ascoltasse. La decisione non è piaciuta ai testimoni che hanno cominciato a protestare contro il giudice, il quale si è visto costretto a minacciarli di oltraggio alla corte per farli stare in silenzio e riportare serenità in aula.

Intervistata a conclusione del processo Vincenza Calderone dice con rabbia: “Vergognatevi, questa è una vergogna, non vi rendete neppure conto di quello che ci state facendo”, quindi in un secondo momento si spiega meglio e con maggiore calma: “Sì, ho detto vergognatevi! Siamo venuti qui come degli sprovveduti, non ci avevano neppure avvisato che potevamo costituirci come parti civili. Io volevo raccontare la mia storia, non me lo hanno lasciato fare. Ho dovuto licenziarmi e utilizzare il Tfr per chiudere i conti con la banca”.

Vincenza come le altre vittime presenti in aula erano state incastrate da Marchitelli che li aveva fatti risultare beneficiari di finanziamenti bancari per avviare un impresa edile. Quando, poi, l’immobiliarista ha dichiarato fallimento le banche hanno preteso che gli intestatari dei finanziamenti saldassero i debiti e questi si sono visti costretti a duri sacrifici pur di adempiere ai pagamenti.

F.S.