Licenziata per aver preso un monopattino dai rifiuti, si sfoga

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Aicha Elisabethe Ounnadi, donna di 40 e madre di tre figli, dopo tre mesi dal suo licenziamento è ancora furente e da qualche giorno ha deciso di condividere con gli utenti social tutta la sua rabbia per un provvedimento che ritiene ingiusto. Nell’ultimo messaggio condiviso sul proprio profilo Facebook Lisa (così la chiamano gli amici) scrive: “Sono passati tre mesi e mio figlio piccolo continua a chiedermi scusa come se fosse colpa sua se mi hanno licenziato. E’ una vergogna”.

La donna è stata licenziata lo scorso 30 giugno per aver cercato di portare a casa dall’azienda in cui lavorava da 11 anni, La Cidiu (compagnia che si occupa dello smaltimento di rifiuti a Torino), un monopattino destinato alla raccolta differenziata. Quell’atto di amore verso il figlio che da tempo le chiedeva in regalo un monopattino è stato giudicato dall’azienda come appropriazione indebita, motivazione attraverso cui hanno potuto effettuare un licenziamento per giusta causa.

Lisa, però, si difende e sostiene che non si possa parlare nel caso in specie di appropriazione indebita: “Ma io non ho rubato niente. Voglio che la verità venga a galla. Io volevo solo fare un regalo a mio figlio che ha 8 anni e desidera tanto un monopattino. Il licenziamento è un provvedimento eccessivo. Sono stata licenziata e umiliata”. Quindi ha affidato il suo caso agli avvocati che si stanno occupando di impugnare il licenziamento. Nel contempo alla sua situazione si è interessata Sinistra Italiana presentando un’interrogazione parlamentare, quindi il Movimento 5 stelle che ha discusso del caso alla Regione e Collegno Insieme che a sua volta ha aperto un dibattito in Comune.

L’amministratore unico dell’azienda Roberto Civera si dice sicuro della decisione presa sostenendo che si sia trattato di un comportamento non lecito: “Ci sono delle regole che vanno rispettate. E’ stato un gesto di insubordinazione. La dipendente è stata licenziata dopo che i fatti sono stati valutati e approfonditi. Ora la vicenda sarà oggetto di valutazione anche dell’autorità giudiziari”, le posizioni delle due parti sono salde, resta dunque solo d’attendere gli sviluppi processuali sulla vicenda.

F.S.