
“Picchiava mia sorella, ora non lo farà più”: questo il succo della confessione del killer di Legnano, Antonio Calello, un meccanico incensurato di 29 anni che ha sparato sette colpi di pistola contro Gennaro Tirino dopo averlo disarmato al termine di una lite. La criminalità, dunque, in questa vicenda non c’entra nulla: l’omicidio di Legnano non è un regolamento di conti nel mondo dello spaccio, bensì la vendetta di un fratello stanco di assistere impotente ai pestaggi subìti da sua sorella. La ricostruzione fornita da Calello sarebbe confermata dalle telecamere, e in ogni caso è ritenuta credibile dagli inquirenti di Busto Arsizio, che infatti non gli contestano la premeditazione. A “incastrarlo” definitivamente sono stati tre proiettili trovati dai Carabinieri nella tasca dei suoi pantaloni.
Tirino era nato 38 anni fa nel quartiere napoletano di Scampia e aveva un passato violento, con precedenti per droga, reati contro il patrimonio e violenza sessuale sulle due figli minori della sua ex convivente. Da qualche mese si era legato sentimentalmente a una 25enne, la sorella di Calello; la loro relazione, però, si era subito trasformata in un incubo, con botte e soprusi da parte del 38enne. L’ultimo episodio risale allo scorso 25 settembre, quando la ragazza è stata trasportata in ospedale con numerose contusioni provocate da calci e pugni – ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il giorno dopo, infatti, la vittima aveva denunciato Tirino e si era sfogata con suo fratello.
“Picchiava senza pietà mia sorella, era arrivata al limite della sopportazione – ha raccontato nel corso dell’interrogatorio Calello, reo confesso – . Poi, mercoledì mattina, c’è stata quella lite”. Due giorni fa, il 27 settembre, Tirino e Calello si sono incontrati per discutere: alcuni testimoni hanno raccontato di averli visti entrare assieme nel Pepe Bar di via XX Settembre a Legnano (anche se nessuno è stato in grado di riferire l’argomento della conversazione) per poi allontanarsi, pochi minuti dopo, verso via Tasso, dove la discussione si è accesa. Al culmine della lite, Tirino ha estratto una pistola per minacciare il fratello della sua convivente, che nella colluttazione è riuscito ad afferrarla. È stata una questione di istanti: Calello ha scaricato su di lui sette colpi a distanza ravvicinata. E così la discussione è finita nel sangue.

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EDS