La vicina di cella “tradisce” Veronica: “Così è morto Loris”

Veronica Panarello (foto dal web)

In un’intervista a ‘Quarto Grado’, parla la vicina di cella di Veronica Panarello, che dà la sua versione dei fatti sulle accuse della donna – condannata per l’omicidio del figlio Loris – al suocero: “L’accusa al suocero di aver avuto un rapporto e di avere ucciso il nipote? Ha detto che l’ha fatto apposta perché il marito l’aveva abbandonata in carcere e quindi lei si stava vendicando”. La sua vicina di cella avrebbe sentito anche Veronica Panarello sostenere di “avere messo le fascette ai polsi del piccolo perché non voleva andare a scuola”. Poi il bambino se ne sarebbe legata una attorno al collo, mentre la mamma era al telefono con il marito, Davide Stival.

Veronica Panarello si sentirebbe abbandonata proprio dal marito: “Gli avevo chiesto gli occhiali che sono a casa e non me li ha portati, e io sto reagendo a modo mio: ho messo in mezzo suo padre dicendo che ha ucciso lui il piccolo Loris”. Veronica Panarello venne condannata a 30 anni per l’omicidio del figlio Loris Stival. La donna si è però sempre proclamata innocente. La donna, nel corso di vari interrogatori, ha tentato di coinvolgere il nonno paterno del bambino, Andrea Stival, col quale la donna sosteneva di avere una relazione amorosa. La difesa della donna ha fatto ricorso in appello e la prossima udienza del processo di secondo grado si terrà il 3 ottobre davanti la Corte d’assise d’appello di Catania. Il collegio difensivo della donna ritiene che le rilevazioni della vicina di cella “non suscitano alcun interesse” e “non hanno alcuna valenza probatoria”.