Di Maio: “Sindacalisti con pensioni d’oro? Per questa gente è finita”

Luigi Di Maio (ritaglio Youtube)

Il vicepresidente della Camera e candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, intervenendo al Festival del lavoro dei consulenti del lavoro, affonda il colpo contro i sindacati: “Con noi al governo o i sindacati si autoriformano o dovremo fare noi una riforma”. Poi aggiunge: “Tra i tanti problemi che abbiamo se vogliamo essere competitivi si deve prevedere il cambiamento radicale del sindacato. Se cambia il lavoro, deve cambiare il sindacato, dare la possibilità a organizzazioni più giovani di sedere a tavoli e agli stessi giovani di entrare nel sindacato. Un sindacalista che prende una pensione d’oro e finanziamenti da tutte le parti ha poca credibilità a rappresentare un giovane di 31 anni”.

Luigi Di Maio lancia poi alcune proposte: “Serve una manovra choc sul costo del lavoro che ci permetta di far riprendere l’economia e dare gettito allo Stato. Dobbiamo dare possibilità alle imprese e agli studi professionali, di assumere, creare economia e dare gettito allo Stato. Così potremo pagare il debito e fare ulteriori investimenti per abbassare il costo del lavoro. Facciamo un po’ di deficit produttivo, investiamo nell’abbassamento del costo del lavoro e nei settori ad alto moltiplicatore per rimettere in moto l’economia”. Gli replica Susanna Camusso, leader Cgil: “Un linguaggio autoritario e insopportabile”, spiega. Poi sottolinea come a suo avviso Luigi Di Maio “dimostra tutta la sua ignoranza ma insieme l’arroganza di chi crede che il pensiero sia solo di chi governa e non riconosce la rappresentanza”.

Per Susanna Camusso, Luigi Di Maio “dice cose che non sa. Non sa come è fatto un sindacato, non sa che non è un’organizzazione statuale di cui decidi le modalità organizzative, è una libera associazione. Non sa che il sindacato cambia in continuazione, perché a differenza di altri soggetti, è radicato nei luoghi di lavoro ed è composto da decine di migliaia di militanti”. Contro Di Maio anche il ministro Giuliano Poletti: “I sindacati hanno la loro autonomia e la loro responsabilità, credo vada rispettata. Tutte le organizzazioni sociali della rappresentanza devono sempre interrogarsi sulla loro efficacia e piena corrispondenza rispetto alle aspettative che rappresentano”. L’attacco ai sindacati per il Movimento 5 Stelle è stato tema di campagna elettorale già nel 2013, quando Beppe Grillo sostenne: “Eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti. Le aziende devono essere di chi lavora”.

GM