Roma, ragazza rom minaccia e rapina una quindicenne

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(Websuorce/archivio)

Pensava di averla fatta franca, di aver realizzato il crimine perfetto ed invece una ragazza di origine rom è stata prima individuata, quindi arrestata e condannata per furto. La ragazza ha agito d’impulso, ha visto una ragazzina di 15 anni che tornava a casa, in via Principe Eugenio (nei pressi della Stazione Termini), e l’ha seguita fino all’ascensore. Una volta raggiunta, l’ha minacciata con una bottiglia di vetro spaccata e si è fatta consegnare lo smartphone, quindi si è dileguata, sicura di aver fatto perdere le sue tracce.

Tornata a casa in lacrime, la quindicenne ha raccontato ai genitori quanto capitato e questi hanno provveduto a chiamare le forze dell’ordine e a denunciare il furto. L’intervento dei Carabinieri è stato immediato, una pattuglia che si trovava in zona ha perlustrato le vie circostanti la Stazione Termini quindi, giunti in via Giolitti, hanno avvistato una ragazza rom che corrispondeva alla descrizione e l’hanno scortata in centrale dove la vittima l’ha identificata. La ventisettenne romena risulta senza fissa dimora e non è la prima volta che commette un piccolo reato. Posta in stato di fermo con l’accusa di rapina aggravata è stata trasferita in seguito al carcere di Rebibbia dove resterà fino alla sentenza.

Quello della microcriminalità da parte delle ragazze di origine rom è un problema che sussiste da diverso tempo nella capitale. Ad esempio lo scorso 6 settembre ha suscitato scalpore la reazione di un gruppo di ragazzine rom dopo essere state fermate dai carabinieri ad una fermata della metro A: le adolescenti si erano rese colpevoli di un furto (avevano rubato il portafogli ad una signora) e quando sono state fermate dai militari hanno risposto loro “Tanto non potete farci niente”, frase che palesa arroganza e che dimostra la consapevolezza del fatto che, per quanto avevano fatto, non le avrebbero condannate al carcere.

F.S.