
Girava filmati pornografici nella propria abitazione. Filmati che avevano come protagonisti alcuni bambini. E poi li inviava al marito. Questo è ciò che ha commesso Anngela Boyle, ventisette anni, di White Lake Township e per questo la donna è stata condannata a trent’anni di reclusione.
Il marito della donna, Colin Boyle, era stato precedentemente condannato per pedofilia. A lui Anngela inviava il materiale pedopornografico.
Secondo quanto riportato dalla stampa estera, la donna avrebbe avuto l’ossessione di dover piacere al marito e per questo motivo ha deciso di filmare i minori nella propria abitazione in immagini hard, così da potergli poi inviare questi materiali.
Come si evince dalla confessione dei due coniugi, i bambini e le bambine protagonisti dei video e delle foto a sfondo pedopornografico avevano un’età compresa tra i quattro e i nove anni. La finalità che i due avevano era quella di stimolare la loro vita sessuale, traendo reciprocamente piacere da quel tipo di contenuti.
Il caos della coppia è stato definito dalla polizia come uno dei più brutali casi di violenza su minore.
Entrambi i due consorti sono stati condannati, sebbene l’avvocato della coppia abbia provato a chiedere l’infermità mentale dei suoi assistiti.
Le perizie effettuate sui due ne hanno smentito ogni presupposto.
Più di un anno fa nel nostro Paese una maxi inchiesta sui minorenni adescati in Internet fu portata avanti dalla Procura di Brescia. Finì allora nei guai “il re dell’hard nostrano”, Corrado Fumagalli, noto come conduttore della trasmissione “Sexy bar” e fondatore di un canale dedicato al mondo interista.
BC