Accusati di abusi e violenze: guai per decine di carabinieri

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(websource/archivio)

Non bastavano i due carabinieri indagati per stupro a Firenze e quello accusato di aver abusato di una bimba. Nelle scorse ore, l’Arma ha dovuto fare i conti con i due militari accusati di furto. Ora arriva una nuova, gravissima accusa che coinvolge 37 carabinieri indagati per diverse violenze tra cui anche due ufficiali, anche se con imputazioni diverse tra loro. Avrebbero commesso abusi di ogni tipo in due diverse caserme della Lunigiana, Aulla e Licciana Nardi. L’inchiesta era partita tempo fa, condotta dalla Procura della Repubblica di Massa Carrara, e a giugno erano arrivati i primi quattro arresti. Tra l’altro, viene contestato il fatto di aver usato scosse elettriche, manganellate, percosse e addirittura sevizie sessuali sui fermati.

Indagati brigadieri, marescialli e appuntati ma anche l’ex comandante provinciale dei carabinieri di Massa Carrara e il comandante della compagnia di Pontremoli, accusati di favoreggiamento per aver “aiutato i carabinieri indagati ad eludere le investigazioni dell’Autorità”. In tutto sono 189 i capi di imputazione che vengono contestati, tant’è che il procuratore capo Aldo Giubilaro e al sostituto Alessia Iacopino, titolari dell’indagine, parlano di condotte diffuse da parte dei militari dell’Arma. Quasi sempre le vittime erano cittadini stranieri, maltrattati e sottoposti ad abusi per far confessare con la forza diversi reati. Uno di questi, un giovane marocchino dal cui caso è partita l’inchiesta, sarebbe stato costretto a subire atti sessuali “senza ragione alcuna se non razziale”. Si parla poi di scariche elettriche con taser, multe ingiustificate e minacce continue di violenza fisica. Nello specifico, i pm parlano di schiaffi ad un marocchino per obbligarlo ad aprire un appartamento privato, la contravvenzione ad una donna straniera senza motivo e le percosse a un altro extracomunitario, che è stato sbattuto con la testa contro il citofono della caserma.

GM