
Potrebbe esserci una svolta nella vicenda di Denise Pipitone, sparita la mattina del primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo in provincia di Trapani quando aveva solo 4 anni. Il caso infatti rimane ancora aperto. Un mese dopo che sono state depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione per la sorellastra della piccola, Jessica Pulizzi, la Procura di Marsala ha inviato ai carabinieri di Messina le impronte rilevate dagli investigatori, in vari luoghi e su diverse auto. Si spera ora nella nuova tecnologia, che potrebbe rilevare tracce di Dna anche dalle impronte digitali, che fino a oggi erano rimaste sconosciute. La Procura ha esteso l’esame su tutte le impronte a suo tempo rilevate. Da tempo Piera Maggio, attraverso il suo legale, chiedeva nuove analisi sulle impronte.
Intanto, alla redazione di “Chi L’Ha Visto?” è arrivata una foto di una ragazza che risulterebbe molto simile all’immagine dell’invecchiamento della piccola realizzato dal Ris. Quella foto ha ridestato le speranze, mai svanite del tutto, di Piera Maggio, che oggi sarà ospite della trasmissione di Raitre, accompagnata dal suo legale Giacomo Frazzitta. Piera Maggio ha dovuto chiarire: “In quest’immagine, potrebbe avere otto anni. Non m’illudo ma non perdo la speranza”. Non è la prima volta, peraltro, che qualcuno dice di sapere che fine abbia fatto Denise Pipitone. A Tito, in provincia di Potenza, una ragazza ha contattato Piera Maggio dicendole di essere la figlia. Era stato poi il test del Dna a chiarire che non era vero nulla e si comprese poi che la giovane era solo una mitomane.
Negli ultimi mesi, Piera Maggio si è convinta di essere arrivata a una pista concreta che gli inquirenti non avrebbero vagliato a fondo e sulla base di questa chiede una riapertura del caso: “Nel 2004 era stata rintracciata un’impronta digitale di una manina in un determinato luogo, che ancora non possiamo svelare, ma non doveva essere lì. Non sappiamo se appartiene a Denise o a qualcun altro, ma potremmo scoprirlo se fosse ancora possibile confrontarla con una impronta della bimba. Oppure si potrebbe estrapolare il Dna e compararlo con quello di Denise”.
GM