
Tornerà presto in libertà l’assassino del giovane ucciso in una rapina il 16 agosto 1988. Lui è Dieter Degowski, e la sua vittima si chiamava Emanuele De Giorgi, figlio di una coppia salentina emigrata in Germania per lavoro. Il ragazzo aveva soltanto 14 anni quando venne assassinato a sangue freddo in seguito ad una rapina in banca nella cittadina di Gladbeck, nella regione nord-occidentale della Renania-Westfalia. La colpa di Emanuele fu quella di aver fatto da scudo alla sorellina mentre due malviventi esplosero dei colpi di arma da fuoco mentre stavano su di un autobus. Ed uno di loro, Degowski per l’appunto, sarà a breve un uomo libero su disposizione del tribunale teutonico di Arnsberg, nonostante fosse stato arrestato ai tempi e condannato all’ergastolo. Dopo aver scontato 30 anni di reclusione, il killer del giovane ucciso lascerà la sua cella.
Rapina finita nel sangue, il fratello della vittima: “Non è giusto”
Fabio, fratello di Emanuele De Giorgi, ha condannato con sdegno questa decisione durante una intervista concessa alla Bild nello scorso mese di maggio: “Degowski sarà libero mentre la sofferenza mia e della mia famiglia resterà per sempre”. Il rapinatore verrà comunque costantemente sorvegliato, e dovrebbe anche ricevere una nuova identità per rendergli più semplice il reinserimento in società. All’epoca dei fatti aveva 29 anni, ed assieme al suo complice Hans-Juergen Roesner compì una rapina alla banca di Gladbeck avvalendosi di numerose armi da fuoco. Poi durante la fuga i due catturarono alcuni ostaggi e pretesero un’auto e 420mila marchi tedeschi. Fecero seguito tre giorni di peregrinare per tutta la Germania, con ostaggi presi in ogni tappa del loro percorso. In totale furono tre le loro vittime oltre al giovane ucciso di origini italiane. A perdere la vita furono un altro innocente ed un poliziotto che morì nel corso di un inseguimento, a causa di un incidente stradale. Anche da noi le rapine sono all’ordine del giorno e rischiano di avere risvolti drammatici.
S.L.