“Sabrina Misseri? Fredda e spietata, non merita sconti”

Sarah Scazzi
Sarah Scazzi e Sabrina Misseri (foto dal web)

Sono state pubblicate le motivazioni della Cassazione sulla sentenza per la morte di Sarah Scazzi. Secondo la sentenza, Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo con la madre Cosima Serrano per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, non merita sconti di pena. La Cassazione evidenzia infatti le “modalità commissive del delitto” e la “fredda pianificazione d’una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati, obliqui e fuorvianti, al conseguimento dell’impunità”. Secondo quanto scrive ancora la Suprema Corte, che mette così la parola fine alla vicenda, almeno nel suo filone principale, Sabrina Misseri “strumentalizzando i media” deviò le investigazioni. Viene per questo definita “astuto e freddo motore propulsivo” verso “piste fasulle”.

Oltre duecento le pagine di motivazione depositate oggi, relative all’udienza svoltasi ormai otto mesi fa. Nessuna attenuante generica, dunque, per la cugina di Sarah Scazzi, al contrario di quanto avevano chiesto i suoi legali. Nessuno sconto anche per Cosima Serrano, poiché – vista anche l’età matura – non intervenne a placare “l’aspro contrasto sorto” tra la figlia e la nipote. Anzi, la donna “si era resa direttamente protagonista del sequestro della giovane nipote partecipando, poi, materialmente alla fase commissiva del delitto”. La Cassazione non ha dubbi che Sarah Scazzi venne strangolata dalla cugina e dalla zia con “concorso sinergico” tra le due. Nello specifico, Sabrina Misseri pose “in essere la specifica azione di soffocamento da dietro della vittima”, Cosima Serrano inibì alla nipote “ogni tentativo di difendersi e ogni chance di fuga”. La zia di Sarah Scazzi, proprio come sua figlia, aveva messo in atto “una serie di depistaggi per conseguire l’impunità per sé e sua figlia Sabrina”. Alla luce di tutto questo, conclude la Cassazione, nessuno sconto di pena è possibile.

GM