
Novità in arrivo per i pensionati a partire da gennaio 2018. Infatti col nuovo anno ci sarà un aumento dell’1,2% sulle pensioni erogate a causa della cosiddetta perequazione automatica, il “meccanismo di rivalutazione delle pensioni erogate degli enti di previdenza italiani”, introdotto dalla riforma Amato. Parlandone in termini pratici per quanto riguarda le pensioni minime l’assegno passerà da 448 a 453 euro. Chi percepisce 501,89 euro passerà invece a 507,92 euro. Attenzione però perché questo (piccolo) aumento non riguarderà chi percepisce una pensione di 3.012 euro lordi, ovvero 2.100 nette. Inoltre va detto che ciò che verrà concesso da una parte potrebbe poi essere tolto da un’altra. Infatti sempre dal 2018 il governo dovrebbe recuperare con quattro trattenute nel corso dell’anno quella differenza tra il tasso di rivalutazione dello 0,3 per cento applicato in base ad una stima nel 2014 e quello poi effettivo dello 0,2.
Infine riportiamo anche che dal 2019 potrebbe nuovamente cambiare tutto sopratutto in merito al sistema per la rivalutazione delle pensioni. A confermarlo è il ministro Giuliano Poletti: “È sostanzialmente confermato l’impegno per dare il via al cambiamento del meccanismo della rivalutazione delle pensioni. Sarà fatto anche un lavoro di analisi e verifica sulla composizione del paniere che è alla base della rivalutazione”. Il ministro ha poi lasciato tutti senza parole quando a margine della discussione sulla manovra fiscale avrebbe affermato che “le pensioni non sono una priorità” per il governo in questo momento confermando tra l’altro quanto già si era detto sull’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni.
F.B.