
Ha fatto molto discutere e ha destato un’ondata di indignazione quanto accaduto allo Stadio Olimpico dove i tifosi della Lazio hanno attaccato in varie parti della curva romanista adesivi con insulti razzisti e antisemiti e in particolare una foto della povera Anna Frank con la maglia della Roma. Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha immediatamente preso le distanza da questo gesto e stamattina ha portato tutta la squadra in sinagoga. Va detto che a questa iniziativa non hanno preso parte rappresentanti ufficiali della comunità ebraica di Roma. “Non era stata concordata” spiegano. E poi aggiungono: “Oltre ai gesti servirebbero iniziative concrete da tutti i club”.
“Fuori gli antisemiti dagli stadi” è stato il commento in un tweet di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma: “Questa non è una curva, questo non è il calcio, questo non è sport”. “Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma” aveva detto a caldo il Ministro dello Sport Lotti assicurando che i colpevoli sarebbero stati individuati.
E in attesa di capire chi sia stato l’autore materiale del gesto la Lazio darà un altro segnale forte. In occasione della trasferta di Bologna di domani i giocatori biancocelesti indosseranno una maglia commemorativa con l’immagine di Anna Frank. Durante il riscaldamento, prima della partita di campionato, in programma alle 20.45 al Dall’Ara, i giocatori laziali saranno in campo con l’immagine della quindicenne ebrea tedesca, morta nel lager di Bergen Belsen nel 1945.
F.B.