
Doppio attacco in corso contro chi vorrebbe quantomeno rimandare gli effetti della riforma pensionistica che prevede l’innalzamento a 67 anni dell’età pensionabile. Da un lato colei che quella riforma l’ha firmata, ovvero l’ex ministro Fornero che spiega così le sue ragioni: “Tutti contenti della proposta Renzi di decidere fra sei mesi sull’adeguamento dell’età pensionabile? Non voglio rovinare la festa a nessuno, ma attenzione a modificare la legge. Bisogna fare molta attenzione a scaricare i costi sui giovani e sulle generazioni future. In campagna elettorale molte cose apparentemente sono senza costi, ma i disavanzi compaiono e i debiti aumentano. Del resto se si vive di più è giusto lavorare di più”.
Dall’altro lato il presidente dell’Inps Tito Boeri che attacca direttamente governo e classe politica: “C’è solo una ragione per non adeguare l’età pensionabile alla speranza di vita: la prossima campagna elettorale”. Poche parole, ma molto chiare e dure. Le reazioni non si sono fatte attendere: “C’è bisogno che un Ente importante come INPS , il secondo ente italiano dopo lo Stato , collabori con il Parlamento fornendo dati e informazioni utili per rispondere in modo efficace ai cittadini. È vero che il numero degli operatori e’ insufficiente ma il Presidente si deve occupare soprattutto di far funzionare l’Inps e dare applicazione alle leggi come Ape sociale e altro. Se poi pensa di interpretare un altro ruolo questo è un altro problema” dice Patrizia Maestri, parlamentare del PD. A lei poi si aggiunge Antonella Incerti, sempre del Partito Democratico: “Ma Tito Boeri è il Ministro dell’economia? Getta anatemi, fa previsioni catastrofiche, ma se pensasse di fare il Presidente di INPS ed eventualmente di farla funzionare meglio. Un congelamento dello scatto di ulteriori cinque mesi di innalzamento dell’età pensionabile dal 2019 sconvolgerebbe il sistema tanto di parlare di controriforma? Ce lo dimostri”.
F.B.