I pensionati perderanno 20mila euro nei prossimi 20 anni

Poletti
(ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

Pare proprio non esserci pace per i lavoratori e i pensionati italiani. E così mentre ieri destavano molte perplessità le parole dell’ex ministro Fornero, oggi arriva un’altra brutta notizia. Infatti la Consulta ha dato il suo assenso al decreto Poletti sulla perequazione delle pensioni con il quale  in sostanza il governo riconosceva solo in minima parte quanto non pagato ai pensionati per effetto del blocco della perequazione nel biennio 2012-2013. I giudici della Corte Costituzionale hanno respinto tutti i ricorsi che accusavano la legge di incostituzionalità. Poletti esulta: “Quando l’abbiamo fatto eravamo convinti di fare una cosa rispettosa della sentenza che la Corte aveva emesso, dovendo peraltro tenere conto di un altro principio costituzionale che è la tenuta del pareggio di bilancio. Bisognava trovare un equilibrio e se oggi la Corte conferma che la scelta era corretta, non possiamo che esprimere soddisfazione”.

Ma tutto ciò cosa significa in concreto per le pensioni degli italiani? A rimetterci saranno le pensioni più alte, ma ci saranno perdite un po’ per tutti. Chi per esempio ha un assegno medio di 1500 euro lordi, nei prossimi 20 anni perderà almeno 21.600 euro. Per gli assegni da 2500 euro lordi ci sarà un ammanco addirittura di  43.200 euro in 20 anni. Per questi pensionati il risarcimento è stato infatti di soli 273,34 euro.

Le associazioni che difendono i pensionati sono già pronte alla battaglia: “La decisione della Consulta penalizza milioni di pensionati e soprattutto chi aveva subito un decreto e una decisone del governo che ha messo con le spalle al muro chi aveva diritto alla perequazione. Per questi pensionati daremo ancora battaglia in tutte le sedi opportune” dice il legale dell’associazione Aspes.

F.B.