
Lo scorso aprile la polizia dell’Indiana (Stati Uniti) ha arrestato Joseph Oberhansley per aver ucciso e mangiato la sua ex fidanzata, Tammy Jo Blanton. Le indagini sono cominciate quando un collega della donna ha chiamato la polizia poiché preoccupato dalla prolungata assenza di Tammy. Gli agenti si sono quindi recati a casa di Joseph per chiedergli se avesse informazioni sul suo stato di salute ed anche se questo ha detto loro che la ragazza stava bene, i poliziotti si sono insospettiti per via di una ferita sulla mano dell’uomo. Quando sono entrati in casa si sono trovati di fronte ad una scena raccapricciante (non avrebbero mai pensato di trovarsi di fronte ad un cannibale): Joseph stava friggendo in padella le cervella della donna ed in bagno c’era ancora il suo corpo, orrendamente mutilato, coperto da un telo.
L’arresto di Oberhansley è stato inevitabile: l’uomo è stato accusato di omicidio intenzionale con l’aggravante di cannibalismo. Durante il processo, il pubblico ministero ha tentato di farlo condannare all’ergastolo sostenendo che fosse capace d’intendere e volere. L’uomo, infatti, era sembrato molto lucido nelle dichiarazioni dopo l’arresto e consapevole del reato commesso, come dimostrano le affermazioni riguardo alla sua presunta necrofilia ai danni dell’ex fidanzata: “Sono troppo bello per fare queste cose. State dicendo delle cavolate. Ne va del mio onore e della mia dignità”.
La tesi dell’accusa, però, non ha convinto il giudice che proprio in questi giorni lo ha dichiarato incapace d’intendere e volere, evitandogli in questo modo una nuova reclusione in carcere. Oberhansley, infatti, ha nella sua fedina penale un numero impressionante di reati e quando ha commesso il turpe omicidio era in libertà vigilata dopo che la sua ex gli aveva pagato la cauzione. Il suo avvocato ha dimostrato che l’accusato soffre di delirio paranoide ed ha ottenuto che venga curato in un’apposita struttura. Il giudice ha anche stabilito che al termine del periodo di terapia l’uomo venga nuovamente processato.
F.S.