Sembra incredibile e forse molti pensano ancora che certe cose accadano soltanto nei film. E invece è tristemente e drammaticamente tutto vero. Pino Scaduto, boss mafioso di Bagheria e da anni uomo di fiducia di Totò Riina e Bernardo Provenzano, ha ordinato l’omicidio della figlia e del suo fidanzato perché quest’ultimo era un Carabiniere. L’uomo era incredibilmente in libertà da sei mesi, ma dopo alcune intercettazioni telefoniche gli inquirenti hanno avuto le prove di numerosi omicidi commessi o ordinati da lui tra i quali proprio quello del sangue del suo sangue. Ora Scaduto è stato nuovamente arrestato ed è ritenuto responsabile di diversi delitti e del tentativo di ricostruire e riorganizzare dalle fondamenta la mafia siciliana.
Nelle intercettazioni decisive ai fini dell’arresto gli inquirenti lo hanno sentito mentre parlava col figlio e altri componenti del clan e si lamentava del rapporto della figlia con il maresciallo dei Carabinieri. Proprio quando era tutto pronto per il loro omicidio sono intervenuti i Carabinieri del comando provinciale diretto dal colonnello Antonio Di Stasio che con un blitz hanno arrestato 16 persone compreso lo stesso boss Scaduto.
In base a quanto si è appreso dopo l’arresto pare che Pino Scaduto avesse scelto come sicario della figlia e del fidanzato uno di cui si fidava molto, suo figlio. L’uomo però si sarebbe rifiutato di uccidere la sorella e anche questa circostanza ha permesso ai militari di intervenire in tempo prima che il progetto criminale fosse portato a termine da qualcun altro.
F.B.