“Davvero non siamo capaci di mandare affanculo chi ci mette le mani dove non vogliamo e ci ricatta pure? A chiunque abbia tentato di mettermi lingua e dita e cazzo dove non volevo, io ho detto “vatti a scopare quella troia di tua sorella”, ho sbattuto la porta, e non sono andata a piangere da nessuno, tantomeno sui social”. Inizia così il durissimo attacco della giornalista Barbara Costa scritto sul sito Dagospia.
Il suo sfogo prosegue poi così: “Ognuno fa le sue scelte e risponde per sé, io ho sempre scopato per piacere e mai per dovere: la libertà è un afrodisiaco potentissimo. Ma di questa libertà paghi il prezzo, ti devi dotare di un bel carattere se vuoi (soprav)vivere. La libertà la devi proteggere, devi lottare per la tua dignità, non sperare che in quanto donna qualcosa ti sia dovuto. No. Ogni traguardo te lo devi conquistare facendo il doppio di quella fatica che alla maggior parte degli uomini è evitata, perché le regole del mondo sono maschili e forse è per questo che il mondo è ridotto com’è”.
E poi ancora l’attacco rivolto alle donne, soprattutto a quelle che in queste settimane in cui è esploso il caso Weinstein-Asia Argento si sono sentite in diritto di dire la loro: “Le donne che lo fanno, che denunciano subito, da sole, sono loro quelle coraggiose, non quelle maestrine che da giorni, settimane, rompono l’anima su quanto siano state virtuose a non darla, o quanto furbe a darla, per non parlare di quelle con zero cervello e capacità che, da vecchie, si autoincensano per averla data a tutti e averci ricavato soldi e fama. E non venite a frignare con la scusa che se non la date non lavorate. Ai direttori di giornale che per farla lavorare volevano prima portarsela a letto, Nanda Pivano rispondeva che o scriveva o faceva la puttana. Ha scelto di scrivere e non mi pare che non abbia fatto carriera. Ma se tu ancora ti pieghi a far pompini per avere una parte, uno scatto di carriera, passare un esame, dove cazzo sta la libertà?”.
Poi l’attacco finale: “Se ci sono uomini come Weinstein è anche colpa di quelle donne che, invece di prendergli quel cazzo a morsi, glielo hanno succhiato perché gli conveniva.Una volta un pezzo grosso del cinema si slacciò i pantaloni e glielo mise in mano. La ragazza si alzò e andò via. Diventò Anna Magnani. A una giovane giornalista che rifiutò una marchetta dissero: “Non si sputa nel piatto dove si mangia”. Lei rispose: “Non solo ci sputo, ma lo faccio mangiare a lei”. Diventò Oriana Fallaci. Davvero abbiamo bisogno del sofà giusto, del cazzo giusto per farci strada?”.
F.B.