
“Sapevo che per mia figlia sarebbe iniziato un percorso faticosissimo. Ci ha accusati di averla tradita, ci disse che i mostri eravamo noi, non lui, capisce? Non ho salvato mia figlia e non riuscirò a salvarla, ma non mi sarei mai perdonata pensando che con quell’uomo, ogni giorno, c’erano minorenni. Andava fermato”. Si sfoga così, durante un’intervista, la madre di una ragazza di diciassette anni, di Brescia, che insieme ad altre giovani è stata vittima degli abusi dell’istruttore quarantatreenne di karate, titolare di una palestra di Lonato del Garda.
L’uomo molestava le ragazzine, esercitando su di loro il proprio fascino, corteggiandole e manipolandole e consumando poi gli abusi su di loro nello stanzino della palestra.
L’uomo è stato arrestato e ora restano solo le sofferenze di una madre di una delle vittime che ha denunciato l’istruttore. Sua figlia infatti era innamorata dell’uomo, e lo è ancora, per questo la madre ha dichiarato: “Il problema è che secondo lei, che ora di anni ne ha diciassette, i mostri siamo noi, che l’abbiamo strappata all’amore della vita. Mi auguro che con il tempo capisca”.
La giovane aveva conosciuto l’istruttore recandosi in palestra ad accomapgnare il suo fidanzatino. Ma i due si erano lasciati e lei, a detta della madre, aveva iniziato a “Tenere tantissimo alla forma fisica, aveva forte autostima”.
Poi, qualche mese dopo, era arrivata una telefonata. “Era un’altra allieva. Mi pregò di allontanare mia figlia da quella palestra, perché non avrebbe dovuto accaderle quello che era costretta a subire lei”, racconta ancora la madre della giovane.
Che di lì a poco ricevette la conferma che sua figlia aveva una relazione con quell’uomo. “Per capire se si trattasse di un’infatuazione platonica o meno”, lei e il marito finsero allora di accettare la relazione “per capire cosa stesse succedendo”.
Ed è così che decisero di invitarlo a casa. In quell’occasione l’uomo spiegò ai due genitori quanto fosse innamorato della figlia. “Non immaginavamo cosa si nascondesse dietro”, ammette ancora la madre. E ora che ha denunciato l’uomo, spera che la figlia prima o poi “smetta di detestarci” e che l’inchiesta “non finisca in una bolla di sapone”.
Solo pochi giorni fa è stata scoperta a Treviso una corrispondenza fatta di scatti, immagini e filmati hard tra una nuotatrice quindicenne e il suo allenatore di quaranta anni.
Circa un anno fa un altro istruttore, questa volta di ginnastica, fu arrestato per una serie di reati sessuali perpetrati ai danni di otto ragazze e ragazzi, di età inferiore ai dodici anni.
BC