
Mancano pochi giorni alle elezioni regionali in Sicilia ma Matteo Renzi (segretario del PD), invece di continuare la campagna elettorale in favore del proprio candidato, ha preferito dirigersi negli Stati Uniti dove oggi sarà accolto dall’ex presidente americano Barack Obama. L’occasione di presenziare all’evento programmato dal politico americano era troppo ghiotta per non presentarsi: oggi a Chicago, infatti, si terrà una mega kermesse organizzata dalla Fondazione Obama, un evento che, secondo fonti vicine all’ex presidente, rappresenterebbe di fatto un tentativo di riproporsi alle prossime elezioni.
La nuova discesa in campo di Obama potrebbe essere una scelta obbligata: i democratici non hanno al momento altri candidati in grado di competere con Donald Trump, Sanders è troppo progressista per la massa, mentre Hillary Clinton, dopo gli scandali emersi in campagna elettorale, non ha l’appeal giusto per competere. Insomma il futuro del partito democratico alle prossime elezioni potrebbe essere deciso oggi a Chicago, ma Matteo Renzi in tutto questo cosa centra? L’ex premier è stato l’ultimo ospite d’onore alla Casa Bianca prima che Trump si insediasse, inoltre sembra che con Obama ci sia un intesa politica ed una reciproca stima.
Si tratta, dunque, di un viaggio di piacere a cui si aggiunge la possibilità di rinsaldare un rapporto politico con un probabile governante degli USA nei prossimi anni. Ma c’è chi fa notare una strana coincidenza, ovvero che Renzi è partito alla volta degli States proprio come fece lo scorso anno quando perse il referendum. L’ipotesi sostenuta è che il segretario del PD possa essere andato via dall’Italia perché sicuro che le ormai prossime elezioni regionali in Sicilia non saranno vinte dal suo partito. Si può fare ulteriore demagogia dicendo che l’abbandono del campo di battaglia in favore del ricco parterre americano palesi un disinteresse per le problematiche che affliggono il nostro Paese, ma forse in quel caso si starebbe esagerando.
F.S.