Pedofilo assassino rischia la condanna a morte, l’ultima mossa del suo avvocato

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Craig Wood (Websource/archivio)

Il caso del pedofilo pedofilia che rapì, stuprò ed uccise una bambina torna a far parlare negli Stati Uniti. Tutto avvenne il 18 febbraio 2014, con il già riconosciuto colpevole Craig Wood che rapì la sua vittima dopo averla pedinata in strada, per poi portarla a casa sua ed abusarne con ferocia. In seguito l’orco la uccise senza pietà. Successivamente le forze dell’ordine erano state in grado di raccogliere numerosi indizi a suo carico ed a trarre di conseguenza l’uomo in arresto. Gli agenti scoprirono che Craig Wood, con estrema lucidità, aveva pulito la scena del crimine andando a comprare appositamente della candeggina e portando i suoi abiti in tintoria. Il pedofilo assassino lavorava come allenatore di calcio in una scuola media di Springfield, nell’Illinois. Adesso rischia concretamente la condanna a morte, ed il suo avvocato proverà un’ultima mossa disperata per tramutare la stessa nel carcere a vita.

Pedofilo rischia la condanna a morte, l’avvocato giocherà un’ultima carta

Ma in suo sfavore giocano le testimonianze rilasciate ai tempi da alcune persone che avevano assistito al rapimento, fornendo alla polizia l’identikit dell’uomo ed anche il numero di targa della sua auto. Le autorità avevano fatto irruzione in casa del mostro già poche ore dopo, scoprendo il corpo della vittima, la piccola Hailey Owen di soli 10 anni, infilato in diversi sacchi dei rifiuti. Ed oltre a questo erano state rinvenute numerosissime fotografie a sfondo pedopornografico. Le accuse ai danni del pedofilo sono quelle di omicidio premeditato di primo grado, crimini sessuali contro un minore, occultamento di cadavere ed diversi altri. Il legale che difende Craig Wood intende far leva sul fatto che il suo assistito si sia pentito dopo tre anni passati in carcere e che l’omicidio non sia stato premeditato, come sostenuto dall’accusa. L’uccisione vuole essere attribuita, nelle intenzioni dell’avvocato dell’imputato, ad ‘impulsi repressi’ oltre che all’utilizzo di farmaci e metanfetamine, che ne avrebbero alterato la percezione della realtà. La corte si pronuncerà nelle prossime settimane. Un altro caso di pedofilia ha coinvolto invece una nota rockstar.

S.L.