Becky Watts era scomparsa di casa il 19 febbraio 2015, poi i resti del suo cadavere vennero trovati in una casa di Bristol, in Inghilterra, qualche settimana dopo. Nathan Matthews, il fratellastro 28enne di Becky da allora è in carcere; così come la fidanzata Shauna Hoare, 21, coinvolta anche lei nel delitto. Nella morte della ragazzina, infatti, sono coinvolti entrambi e il 28enne è considerato l’esecutore materiale. Darren Galsworthy, papà di Becky Watts, nelle scorse ore ha raccontato del terribile momento in cui ha dovuto identificare la figlia uccisa, spiegando di aver dovuto vedere coi propri occhi il punto in cui la figlia è stata sgozzata, una scena che – ha detto – “nessun genitore dovrebbe vedere”.
L’intervista a Darren Galsworthy è stata trasmessa nel corso di un documentario interamente dedicato al caso che ha sconvolto l’opinione pubblica britannica. Sul fronte delle indagini, nel corso della trasmissione, sono emersi dettagli inediti, come la scoperta dell’impronta digitale di Matthews in una goccia di sangue che si trova sulla soglia della camera da letto di Becky. Gli investigatori decisero di non rivelare quel particolare al fratellastro di Becky Watts mentre lo interrogavano, ma glielo accennarono soltanto, mettendolo in difficoltà. Nel documentario si parla anche del ruolo di Shauna Hoare e delle difficoltà iniziali che la polizia ha avuto nel collegare la giovane all’uccisione della ragazzina. La 21enne, che era incinta, in un primo momento era solo accusata di aver cercato di deviare le indagini.
L’agente investigativo Richard Ocone ha chiarito: “Penso che le indagini abbiano dimostrato che il coinvolgimento di Shauna era molto più stretto, molto più vicino a quello che era successo”. In sostanza, la giovane era complice del suo fidanzato a tutti gli effetti e ha partecipato all’occultamento del cadavere di Becky Watts. Riflettendo sull’omicidio brutale durante il programma, il padre Darren ha descritto la morte di Becky come “inutile”. Entrambi i fidanzati sono stati condannati per omicidio e Darren Galsworthy si chiede ora: “Lo hanno fatto insieme, hanno progettato insieme, non so cosa si aspettassero di guadagnare da tutto questo”.
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GM
