
La storia di Germano Sparagnini è alquanto singolare e se non ci fossero alcune prove eclatanti difficilmente qualcuno starebbe a sentirla: contadino cinquantaseienne di Sant’Angelo in Vado ha partecipato e dato un contributo sostanziale nelle indagini di alcuni degli omicidi più noti degli ultimi anni (Yara Gambirasio, Elena Ceste solo per citarne due). A rendere insolito il suo contributo investigativo è il suo potere, Germano infatti riesce a percepire la posizione dei corpi e quello che gli è accaduto.
Intervistato da ‘Il Giorno’ Germano spiega che il suo “dono” lo ha percepito per la prima volta quando era ancora un bambino: “Ricordo che mi trovavo col babbo quando gli dissi: ‘dietro alla pala d’altare della chiesa San Donato c’è una cosa molto bella da scoprire’. Avrò avuto 10 anni e solo 15 anni fa, quando la pala è stata tolta per essere ristrutturata, il parroco ha trovato un affresco del Trecento raffigurante un crocifisso, la Maddalena, San Donato e credo San Giovanni Battista. A seguito di questa scoperta, la chiesa è stata ingrandita e l’altare disposto in maniera diversa”.
Il medium spiega, però, che sia durante l’infanzia sia durante l’adolescenza non aveva ben chiaro in che cosa consistesse il suo potere, che vedeva di tanto in tanto delle cose che gli altri non potevano vedere. Solo nel 2010, quando ancora erano in corso le ricerche di Yara Gambirasio, Germano ha compreso a pieno la valenza di quelle sensazioni: il medium aveva ricevuto un immagine della ragazzina supina in un campo. In quel momento si è detto che non poteva rimanere in casa e fregarsene di quanto stava percependo: “Era la vigilia del Natale 2010. Se non avessi chiamato i carabinieri dicendo quello che ‘leggevo’ di lei, tramite le visioni…il giorno dopo mi sarei vergognato ad entrare in chiesa. Alle 14 ho fatto il 112, alle 16 mi ha chiamato il maresciallo e alle 18 sono andato in caserma e ho firmato un verbale inviato via fax a Castel San Pietro, vicino a Brembate”.
Insomma Germano riceve messaggi legati all’aldilà, ma ci tiene a precisare che non vede le anime dei morti, percepisce semplicemente degli input che altri non sono in grado di avvertire: “È come se sapessi un’ altra lingua sconosciuta. Leggo, insomma, dove altri non vedono scritto. A casa vedo le foto dei dispersi, a ‘Chi l’ha visto?’ o nel giornale. Se avverto delle sensazioni, dei flash, ho bisogno poi di spostarmi e andare sul posto per leggerle più nitidamente”. Se Germano non riesce a spiegare a pieno quello che prova in quei momenti, non ha difficoltà ad indicare l’origine del suo “dono” nell’investitura ricevuta dalla Beata Margherita di Metola: “Il 13 di ogni mese, il 13 aprile e il giorno di Natale, dunque. Faccio riferimento a lei, e lei mi aiuta”.
F.S.