Travolto da auto pirata, muore noto chef napoletano

Gennaro Mannuzza era un noto e apprezzato chef napoletano degli Hotel Vesuvio e Santa Lucia, tra le strutture più conosciute del capoluogo partenopeo. Il 24 ottobre, come tutte le sere, stava rientrando a casa nel quartiere Ponticelli. Intorno alle 23.00, aveva da poco chiuso il turno di notte ed imboccato come ogni sera via Marina. In sella al suo scooter Mannuzza stava attraverso la strada attualmente non asfaltata e mentre ero in procinto di imboccare una rotonda è stato speronato da un’automobile. Perde il controllo del mezzo, rovina al suolo e resta lì agonizzante. L’autista che lo disarciona scappa via, fa finta di niente e non si ferma per aiutarlo. Secondo le indagini il 57enne aveva imboccato una nuova rotonda all’altezza della cosiddetta Stella polare, quando è avvenuto il fatale impatto. La ricostruzione ha anche stabilito che molto probabilmente il conducente dell’auto avrebbe potuto salvare la vita del noto chef, ma ha preferito fare finta di nulla e compiere questo gesto di pura vigliaccheria. Gennaro Mannuzza è rimasto a terra agonizzante per ore e solo una telefonata anonima ha permesso alla polizia municipale di arrivare sul luogo dell’incidente. Ciò che sorprende è come in una delle strade più trafficate di Napoli nessuno si sia accorto dell’incidente e del corpo esanime dello chef. Decine di auto e scooter gli sono passati accanto, hanno notato i segni dell’incidente, con lo scooter catapultato sulla carreggiata, ma nessuno ha deciso di chiamare i soccorsi fino a notte fonda. Trasportato in ospedale, ha vissuto nove giorni di agonia fino a quando non è sopraggiunta la morte cerebrale. I familiari hanno autorizzato l’espianto degli organi.