È stata stilata la lista delle nefandezze compiute da Matthew Scully-Hicks, un 31enne gallese, ai danni della bambina uccisa nel maggio 2016 e che lui stesso aveva adottato. L’uomo aveva ottenuto l’affidamento della piccola Elsie assieme al suo compagno. Non aveva costituito alcun problema per i servizi sociali il fatto che la domanda fosse stata inoltrata da una coppia gay. Hicks è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale di Cardiff per aver ammazzato la piccola colpendola per almeno 13 volte alla testa, oltre che per averle causato svariate altre lesioni al petto ed in altre parti del corpo. La morte della sfortunata bimba era giunta dopo sette mesi di maltrattamenti ininterrotti, come stabilito dalle indagini condotte dalle forze dell’ordine. Elsie in particolare aveva avuto anche una frattura ad una gamba, che Hicks aveva giustificato attribuendola ad una caduta accidentale dalle scale. L’uomo lavorava come istruttore di fitness e l’adozione formale, inoltrata a suo tempo assieme al compagno 36enne Craig, era stata ratificata solamente due settimane prima che Elsie morisse. La vicenda della bambina uccisa risale al 2016, con la morte avvenuta nel mese di maggio, mentre i lavoratori sociali avevano cominciato ad incontrare la coppia gay dal gennaio precedente.
Bambina uccisa, il padre adottivo non ha avuto pietà
Durante il processo, che si è concluso come detto con la condanna del 31enne, era stato chiesto a questi come si sentisse dopo che in aula erano stati letti dei messaggi di testo a suo carico e nei quali lui stesso definiva la povera Elsie ‘Satana nel corpo di una bambina’. La corte ha appreso che le ferite subite dalla piccola erano tutte di grave entità: si tratta di svariate emorragie interne, oltre che di sanguinamento retinico ad entrambi gli occhi, frattura del cranio ed altre lesioni simili alle costole e ad una gamba. Il procuratore ha confermato al giudice che le ferite che hanno provocato la morte di Elsie erano state inferte pochissimo tempo prima che venissero allertati i soccorsi sanitari, e che comunque non era la prima volta che la bambina veniva picchiata in modo brutale. L’imputato si era difeso affermando che le lesioni della piccina erano da attribuire ad una serie di incidenti domestici, non adeguatamente curate dai medici.
Desiderava diventare padre
Contro Hicks ci sono anche le testimonianze di alcuni vicini di casa, i quali lo avevano sentito gridare insulti e minacce contro Elsie, oltre ad avvertirne il pianto. Il giudice ha appreso che diventare papà era un grande desiderio da parte di Matthew Hicks, il quale si era sposato civilmente nel 2012 con il proprio compagno Craig in Portogallo, dopo essersi conosciuti 4 anni prima. Lo stesso imputato ha svelato del proposito di adottare un figlio per arricchire il loro rapporto. Elsie era stata affidata ai due uomini nel settembre 2015, quando aveva solo dieci mesi di età. La bimba era stata tolta alla madre tossicodipendente subito dopo la sua nascita. Ma il 25 maggio 2016 la poverina fu trovata con gravi difficoltà respiratorie in casa di Hick e del compagno, intorno alle 6:30 del mattino. I medici avevano scoperto che Elsie aveva avuto tre distinte emorragie alla testa oltre a tante altre lesioni, con la bambina morta poi quattro giorni dopo, a causa di un arresto cardiaco che aveva comportato ulteriori danni cerebrali.
S.L.
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