Chiara, massacrata dal fidanzato: “Per lo Stato la sua vita vale 3mila euro”

Della storia di Chiara Insidioso Monda avevamo già parlato. Del suo dramma, del massacro subito da parte del fidanzato Maurizio Falcioni , della tremenda ingiustizia subita poi durante il processo. Ora torna a parlarne suo padre in un’intervista a Le Iene e il suo racconto non può lasciare indifferenti.

Chiara, che soffriva anche di un lieve ritardo cognitivo che non le faceva percepire il pericolo si era resa “colpevole” di aver mandato un sms ad un ragazzo e per questo fu massacrata di botte, le fu sfondato il cranio e dopo essere stata in coma e in fin di vita per mesi sopravvisse in uno stato vegetativo dal quale sta provando molto lentamente a riprendersi. Suo padre racconta: “Falcioni mi aveva minacciato: ‘O mi dai una possibilità con tua figlia, o te la faccio scappare da casa’. E così è stato, quel giorno non lo dimenticherò mai. Giravano strane voci su di lui, era un tossicodipendente e un violento. Non a caso aveva dei precedenti, eravamo preoccupati per Chiara e decidemmo di riprendercela quando la trovammo in casa sua, temevamo che anche Chiara potesse far uso di droghe. Fu lì che iniziarono le prime minacce”.

Falcioni, che la colpì con gli scarponi dalla punta in ferro e aveva continuato ad accanirsi anche dopo lo svenimento della ragazza,  fu condannato in primo grado a 20 anni di carcere. Poi ci fu un incredibile e incomprensibile sconto di pena che ridusse a 16 anni la condanna dell’uomo. Le motivazioni dello sconto furono queste: “La volontà omicidiaria appare chiara e indiscutibile, ma il fatto che l’imputato non abbia abbandonato la vittima e che abbia consentito che fosse soccorsa e curata deve essere valutato ai fini della rimodulazione della pena”.

Il padre commenta così: “Dicono sia una pena esemplare, ma intanto lui ha dato a Chiara l’ergastolo. Avevano ragione i medici quando dicevano ‘O sua figlia muore, o resterà per sempre prigioniera del suo corpo’. Mia figlia non potrà mai più avere una vita normale, neanche all’1%”.

Oggi Chiara come sta? “È come una neonata nel corpo di una persona adulta, necessita di un’attenzione continua e ogni mese la clinica ci costa almeno 2mila euro, senza contare quanto spendiamo per i pannoloni. Se non fosse per la grande solidarietà da tutta Italia, ora saremmo in mezzo a una strada, ne sono certo. Le istituzioni ci hanno abbandonato, la vita di mia figlia non può valere 3mila euro (la cifra fornita dallo Stato a mo’ di risarcimento)”.

Chiara Insidioso
(Websource/archivio)

F.B.