
La tanto attesa super perizia nel processo per la morte di Marco Vannini, il ragazzo di 20 anni di Cerveteri ucciso da un colpo di pistola sparato dal padre della sua fidanzata, un luogotenente della Marina militare di 48 anni, Antonio Ciontoli, è finalmente arrivata. Nel corso di questi due anni e mezzo, la morte del giovane ha assunto sempre più i contorni del giallo. Per l’omicidio, infatti, risultano indagati tutti i componenti della famiglia Ciontoli, oltre a Viola, la fidanzata del figlio di Antonio Ciontoli. Il processo è alle fasi cruciali e nei giorni scorsi sono stati ascoltati sia il genitore, che la figlia Martina.
Dopo che i periti hanno depositato i risultati, per la famiglia Ciontoli la situazione si fa complicata. Infatti la perizia sulla morte di Marco Vannini conferma un aspetto cruciale: il ragazzo poteva salvarsi se soccorso in tempo. A depositare la perizia, disposta dalla Corte D’Assise, presidente Anna Argento e giudice a latere, Sandro Di Lorenzo, sono stati i professori Antonio Oliva, Francesco Alessandrini e Andrea Arcangeli, che scrivono: “In estrema sintesi, una tempestiva attivazione del corretto iter diagnostico- terapeutico avrebbe garantito al Vannini l’accesso ad un livello adeguato di cure ed allo stesso tempo contrastato l’insorgenza delle complicanze postoperatorie o delle sequele dello shock ipovolemico potratto, scongiurandone, con elevata probabilità, l’exitus”.
Si tratta di un risultato in linea con le conclusioni della perizia medico-legale disposta dal pm Alessandra D’Amore ed eseguita dal professor Luigi Cipolloni, che ha effettuato l’autopsia e il professor Carlo Gaudio. Questi sostenevano testualmente: “Si può affermare con riferimento al quesito propostoci dal magistrato in merito alla presumibile efficacia di un soccorso tempestivo, che una immediata e corretta attivazione dei soccorsi avrebbe evitato il decesso del paziente con elevata probabilità”. Gaudio in aula era stato determinato nell’affermare: “Nel 100% dei casi studiati le persone recatesi all’ospedale con segni vitali analoghi a quelli di Marco, sono sopravvissute”.
GM