
Andrea, nove anni, è una bambina che non si è arresa a una diagnosi spietata: ha infatti la Dipg, acronimo di diffuse intrinsic pontine glioma. Si tratta di Un tumore che nasce e si sviluppa al centro del cervello in età pediatrica. Solitamente, il 90% dei pazienti affetti muoiono entro 2 anni dalla diagnosi. La piccola è stata portata in Messico per delle cure specialistiche, grazie ai fondi raccolti a Nerviano, nel milanese, paese del quale è originaria. La gara di solidarietà e la voglia di vivere di Andrea, purtroppo, potrebbero non bastare. Le sue condizioni cliniche si sono aggravate e ora la mamma rilancia un appello, probabilmente l’ultimo, perché Andrea venga riportata a casa.
Ha scritto la donna sui social: “Ultimamente i miei post su Facebook non erano continui perché la mia bambina era in condizioni instabili. Giorni alti, giorni bassi. Purtroppo è col cuore frantumato che sono a scrivervi che la vita di un bambino affetto da Dipg non ha certezze o garanzie e le cose possono cambiare in un batter di ciglia. Se prima ero a chiedervi aiuto per dare una speranza alla mia bambina di poter provare a vivere, ora vi chiedo di aiutarmi a riportarla a casa”. La mamma ha spiegato che lei e il marito sono stati posti davanti a “decisione drammatica”, se continuare cioè con le cure palliative o riportarla a casa, consentendole di morire dove è nata.
I genitori non hanno avuto dubbi: “Finché Andrea aveva la sua occasione abbiamo combattuto fino all’ultimo per non negargliela ma ora tutto quello che la scienza poteva fare è stato fatto e la nostra guerriera è nelle mani di Dio. Grazie a chi ci ha creduto fino all’ultimo sostenendoci, appoggiandoci. Niente è stato vano e mai mi pentirò di averci provato. Grazie a tutto. Ora sono a chiedervi un aiuto per permettere ad Andrea di trascorrere i giorni che le rimarranno a casa sua. Per poter affrontare il viaggio serve un’aeroambulanza attrezzata di tutto, che comporta una spesa ad oggi per me insostenibile dovendo ancora pagare l’ospedale”. Anche stavolta ci si aspetta una reazione forte da parte del piccolo comune di dove è originaria Andrea, che nel 2016 raccolse in un mese 14mila euro, attraverso un’incredibile gara di solidarietà. All’epoca, ad esempio, il fornaio del paese decise di devolvere l’intero incasso della vendita settimanale di brioches.
GM