Il “bambino farfalla” rischiava la vita: effettuata con successo l’operazione

Hassan
Hassan (foto dal web)

In coma indotto dopo aver perso l’80 per cento della sua pelle ad una condizione genetica rara, Hassan, sette anni, era vicino alla morte. Il ragazzo soffriva di epidermolisi bollosa, detta anche “malattia di farfalla”, che rende la pelle umana delicata come le ali dell’insetto. Ora i medici lo hanno salvato dopo aver sviluppato una pelle quasi completamente nuova per lui in laboratorio. Hassan era ricoperto di vesciche e ferite da quando aveva pochi giorni di vita e prima dell’operazione la maggior parte del suo corpo sembrava una ferita aperta. I medici hanno sviluppato una nuova pelle in laboratorio utilizzando le cellule staminali geneticamente modificate per eliminare il difetto che causa la malattia.

In quello che è stato descritto come un importante passo avanti nell’uso delle cellule staminali per il trattamento delle malattie, la pelle è stata successivamente trapiantata sul corpo di Hassan. 21 mesi dopo quell’intervento, il bambino sembra essersi completamente ripreso. La sua nuova pelle è riuscita a restare “ancorata” al suo corpo senza i sintomi che lo hanno afflitto per tutta la sua vita. Nato in Siria e ora in Germania, è in grado di giocare a calcio e ad altri giochi con i suoi amici. Ci sono foto che mostrano come ad Hassan siano dati pizzicotti senza che la pelle si stacchi dal suo corpo, come invece avveniva in passato. “Hassan si sente come una persona normale, ora sta godendo la sua vita”, ha affermato il padre.

L’epidermolisi bollosa è la forma più grave di una condizione ereditaria che colpisce intorno a uno su 17.000 nel Regno Unito. Circa il 40 per cento dei bambini che ne soffrono non sopravvivono al primo anno di vita, e la maggior parte non sopravvive per più di cinque anni. Fino a ora la malattia era considerata incurabile. In due operazioni nel mese di novembre e dicembre 2015, i medici dell’ospedale universitario di Bochum in Germania hanno usato la pelle creata in Italia dal dottor Michele De Luca dell’Università di Modena. Prima dell’intervento, i medici presero un piccolo pezzo di pelle di circa mezzo metro quadrato da una parte inalterata del corpo di Hassan. Da qui hanno iniziato a lavorare in laboratorio, creando nove metri quadrati di tessuti per il trapianto. Dettagli del trattamento, precedentemente utilizzato solo per ricostruire piccole aree della pelle in due pazienti, appaiono nell’ultimo numero della rivista Nature. Il chirurgo plastico Tobias Hirsch, dell’ospedale pediatrico di Bochum, ha ammesso che la condizione del piccolo Hassan era davvero critica: “Aveva perso quasi due terzi della sua pelle. Se fossero passati altri due mesi non avremmo potuto fare nulla”. L’operazione che ha subito Hassan apre nuove speranze per altri bambini con la sua stessa patologia, come Elizabeth Federici, di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa.

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GM