
L’intera Gran Bretagna ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Antonio Carluccio, chef e celebrità televisiva degli anni ’80 che è morto la scorsa mattina a causa di un incidente domestico. Carluccio è stato in un certo senso un precursore: andato via dall’Italia, era riuscito ad affermarsi nel campo della ristorazione partendo da un solo ristorante fino ad avere un’intera catena di ristoranti in giro per tutta la Gran Bretagna. La sua celebrità, però, era dovuta sopratutto ad i programmi di culinaria, dei quali il più noto era la serie della ‘BBC’ intitolata ‘The Two Greedy Italians’ (I due italiani ingordi) condotto al fianco dell’altro chef italiano Gennaro Contaldo.
Ad annunciare la sua scomparsa è stato il suo agente con questo comunicato: “E’ con grande tristezza che vi annunciamo la scomparsa del commendatore Antonio Carluccio, morto questa mattina”. Il successo commerciale e televisivo ottenuto dall’altro lato della ‘Manica’ ha permesso allo chef di ottenere l’importante titolo di commendatore, conferitogli dal governo italiano nel 1998. L’eccellenza nel campo della ristorazione ed il successo nel campo del businness culinario gli sono valsi anche un riconoscimento dal parte della Regina d’Inghilterra: nel 2007 lo chef è stato insignito del titolo di Cavaliere, entrando di diritto nell’OBE (Ordine dell’Impero Britannico).
Sebbene, dunque, fosse semi sconosciuto in Italia (suo paese d’origine) Carluccio era diventato un istituzione in Inghilterra dove, con il suo lavoro, aveva portato in alto il buon nome della cucina italiana. Numerosi, infatti, sono stati i messaggi di cordoglio dei cittadini britannici che con i suoi programmi di cucina ci sono cresciuti ed hanno imparato a cucinare ‘Il piatto di pasta perfetto’. Per comprendere meglio chi fosse Carluccio, cosa ha rappresentato per gli inglesi e per gli italiani trasferiti in Inghilterra, basta leggere il messaggio di addio del gestore della sua catena di ristoranti Neil Wickers: “Antonio ha costruito questo commercio da un solo ristorante facendolo diventare il fantastico brand odierno. Non c’è solo il nome di Antonio dietro la porta, il suo cuore e la sua anima vivono e respirano attraverso il nostro commercio. Lui è stato fonte di grande ispirazione per molti di noi, il suo senso dell’umorismo, il suo entusiasmo per la vita e la sua energia ci mancheranno molto”.
F.S.