Giordana Di Stefano, mamma di una bambina di 4 anni, è stata uccisa a coltellate dal suo ex compagno, Luca Priolo. Sin da subito venne contestata la premeditazione, che però l’uomo rifiutò, parlando di un raptus. Luca Priolo aveva affermato di aver agito perché la sua ex non voleva ritirare una denuncia che il 24enne “riteneva ingiusta perché diceva di non essere stato lui a entrare nella casa della giovane, nel 2013, da una finestra. E che gli bloccava il futuro lavorativo. Lui era ancora innamorato di lei, e soltanto adesso comincia a capire cosa ha fatto”, come sottolinearono i legali del giovane.
L’ex di Giordana Di Stefano, è stato condannato in primo grado – con rito abbreviato – a 30 anni di carcere. La madre della vittima, intervistata da Fanpage.it, ha sottolineato: “Quello è un dolore che mi porto dentro, quelle 48 coltellate me le porto addosso tutti i giorni”. Le fa eco il marito: “L’ha massacrata, l’ha distrutta. Solo un mostro può fare questo”. La donna ha poi insistito: “I mostri sono mostri e dobbiamo riconoscerli dal fatto che ci alzano le mani, ci insultano, ci perseguitano”.
Sottolinea ancora la mamma di Giordana Di Stefano: “Non è stata fatta giustizia, ma è stato dato rispetto, perché con il rito abbreviato questo era il massimo della pena. Il problema è il rito abbreviato che premia gli assassini prima ancora di essere giudicati. Giordana è stata uccisa con 48 coltellate, otto in viso. Quando l’ho vista non l’ho riconosciuta. L’ha sfigurata totalmente. Sono 48 coltellate che ha sentito dalla prima fino all’ultima. Ha visto la sua vita scorrere come ha visto scorrere il sangue”. La donna parla poi della nipotina: “Lei è il continuo della vita di mia figlia. Lei mi dà tanta forza. Sa che la mamma non c’è più e la andiamo a trovare insieme nella casa degli angeli”. Infine sottolinea: “Nessun perdono. Per me quella persona non esiste più”.

GM