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L’incidente tremendo che ha provocato la morte di Simone Brusarosco assume ora dei contorni più definiti e la dinamica dello schianto, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì, appare più chiara. Il giovane 25enne stava tornando a casa a bordo della Fiat 600 di suo padre. L’auto ha sbandato all’improvviso tra i caselli di Brescia Est e Brescia Centro, sull’autostrada A4 e si è fermata in mezzo alla carreggiata. La Golf che sopraggiungeva, in fase di sorpasso, avrebbe visto all’ultimo l’auto di Simone e non ha potuto far nulla per evitare il tremendo impatto. Inoltre la Fiat 600 era girata di lato e i fari, ancora accessi, non illuminavano la strada. Anche per questo motivo era molto difficile da notare.
C’è poi la storia del camionista eroe che, resosi conto di quello che era appena accaduto, ha girato il suo Ford Transit lungo quasi 6 metri di traverso e ha sbarrato la strada a chi stava arrivando evitando così che si creasse un maxi tamponamento a catena che avrebbe potuto provocare una vera e propria strage. La Polizia stradale, ricostruita questa parte dell’incidente, sta ancora cercando di capire cosa abbia provocato la prima sbandata di Simone. Se si sia trattato di un colpo di sonno o, come si diceva in un primo momento, di un problema meccanico dell’auto.
Simone sognava di fare lo chef e proprio quella sera, poche ore prima di morire, aveva organizzato una cenetta romantica per la sua fidanzata Rebecca. Poi dopo l’incontro a lume di candela si era messo alla guida della sua auto. Nessuno poteva immaginare che dopo pochi minuti sarebbe finito tutto così tragicamente. Nei commenti Rebecca gli scrive “Ti amo”, con un cuoricino. E’ il suo ultimo messaggio per lui, l’ultimo ringraziamento prima della fine.
F.B.
