
Emergono nuovi ed inquietanti dettagli sull’omicidio di Migena Kellezi, 30 anni, la giovane mamma uccisa dal marito a Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia. Dritan Sulollari, reo confesso dell’omicidio, ha parlato così durante l’interrogatorio di convalida del suo arresto: “Non ricordo nulla di ciò che è accaduto in camera. So che stavamo litigando e, subito dopo, come se il tempo di fosse fermato, sento mio figlio che mi chiama dall’altra stanza. Dell’aggressione non ho alcuna immagine”.
Davanti ai Carabinieri del Nucleo investigativo di Gorizia, al comando del tenente colonnello Pasquale Starace, l’uomo di origini albanesi ha spiegato: “Il litigio era scoppiato per le solite ragioni. Mi rinfacciava che non lavoravo, che stavo sempre in casa. Inoltre, non c’era accordo sulla separazione e sull’affido del bambino. So che ho evitato di far vedere a mio figlio la mamma morta in camera e gli ho detto che mi ero ferito e che dovevo andare in ospedale – ha concluso Sulollari – ma non chiedetemi cosa sia accaduto quando avevo il coltello in mano e come mi sono ferito alla mano perché non lo so”.
Sabato mattina verrà svolta l’autopsia sul corpo della povera Migena e si potrà comprendere qualcosa di più sulla dinamica del delitto. Nel frattempo il bimbo di 8 anni, che in un primo momento si pensava avesse assistito all’omicidio della madre, è stato affidato dal giudice minorile ad un amico di famiglia della coppia in attesa dell’arrivo dall’Albania dei nonni.
F.B.