
L’episodio dell’anziano aggredito da un tassista nell’aprile del 2015 a Roma presenta un nuovo risvolto. Il caso aveva visto la vittima, il 69enne Antonio Cavallaro, venire scaraventato sull’asfalto dal conducente di un mezzo in piazza Barberini perché aveva parcheggiato la sua vettura in uno spazio riservato per l’appunto ai taxi. La vittima aveva necessità urgente di acquistare un farmaco per il figlio disabile che lo aspettava in auto, ed era stato costretto a sostare per pochi minuti in quel posto. L’aggressore, Marco Magistri, non l’aveva presa bene però, scagliandosi contro Cavallaro, finendo con spintonarlo in modo da fargli perdere l’equilibrio. Inoltre il tassista violento aveva anche insultato Cavallaro e suo figlio. L’anziano aggredito era stato poi ricoverato in ospedale con una prognosi di 60 giorni per le lesioni subite. Adesso il pm Edoardo De Santis, titolare dell’inchiesta, ha inoltrato domanda di rinvio a giudizio per Magistri, accusato di lesioni gravi aggravate da futili motivi.
Anziano aggredito da tassista, chiesto il rinvio a giudizio
Cavallaro riferì agli inquirenti le parole proferite da Magistri: “Togli subito la macchina da lì e vattene insieme a quel mongoloide”, ma non avendo obbedito a questa minaccia con solerzia, il tassista lo aggredì, causandogli un trauma cranico e fratture allo zigomo e ad altre parti del volto. Sarebbe emerso che il tassista che si è scagliato contro l’anziano aggredito già altre volte in passato si sarebbe lasciato andare a degli scatti d’ira: in particolare nel luglio 2013 Magistri rifilò una testata ad un collega, ed anche questo potrebbe costituire una aggravante a suo carico. Per l’episodio erano stati indagati anche alcuni colleghi dell’imputato, che non intervennero in alcun modo secondo l’accusa per difendere Cavallaro.
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S.L.