
Lo strazio di una madre che perde un figlio. Uno strazio che non si augura a nessuno. Uno strazio che solo chi l’ha vissuto può veramente capire. Ad un anno di distanza dalla morte di Vittorio Andrei, in arte Cranio Randagio, cantante rap di soli 22 anni con una precedente esperienza al famoso programma musicale X Factor, deceduto esattamente un anno fa dopo aver partecipato ad una festa in un appartamento della Balduina a Roma, la mamma Carlotta Mattiello, continua a chiedere quali siano stati i reali motivi che le hanno portato via il giovane figlio. Motivi fin qui nascosti o quanto meno minimizzati. Dopo un primo momento in cui sembrava trattarsi di un arresto cardiaco, fu l’autopsia sul corpo del giovane a portare alla luce che la vera causa sarebbe stata l’assunzione di un cocktail di droghe che non ha lasciato scampo a Cranio. Ma lei, Carlotta, non si da per vinta, vuole scavare piu’ a fondo. Innanzitutto prima della scoperta della morte del figlio, la donna era in presenza della ragazza del rapper e dopo aver provato a contattarlo senza successo, qualcun’altro avrebbe risposto al telefono dicendo che l’amico non si svegliava e avrebbero chiamato il 118. La preoccupazione saliva nella mamma e dopo appena due ore a straziare la donna, una telefonata dei carabinieri che la invitava ad andare in caserma per un arresto nei confronti del 22enne. Da li, la signora Mattiello, iniziò a capire la vera identità del dramma. La notizia peggiore è arrivata e lei non si da per vinta, vuole giustamente capire cosa sia successo in quel appartamento. Dopo i rilievi della scientifica però, nulla di rilevante è emerso, tutto pulito, tutto in ordine, possibile che solo il giovane Vittorio abbia fatto uso di sostanze stupefacenti? Possibile che il resto del gruppo sia estraneo ai fatti? Ciò che è lampante però, tra mille dubbi e supposizioni, che a distanza di dodici mesi, la verità non è ancora emersa.
G.V.R.