“Un oltraggio alla memoria di mio figlio”

Mino
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Leggere il racconto di Annalisa lascia sgomenti. La donna ha denunciato sulle pagine del ‘Corriere Veneto’ una serie di furti (diciotto in due anni e mezzo) avvenuti nel cimitero di Codroipo (Udine): gli oggetti (piante, pupazzi, pelouche e bigliettini) sono stati trafugati dalla tomba del figlio morto 2 anni fa a causa di un tumore.

Il piccolo Giacomo Martinelli (Mino per parenti ed amici) è morto nel 2015 quando aveva appena nove anni. Nonostante la sua breve vita il bambino aveva una grossa cerchia di amici: Mino era amato da tutti i compagni di classe e dai compagni di squadra (il bambino giocava a calcio nella polisportiva locale), i quali, nel corso di questi due anni, non hanno smesso di andare a trovarlo al cimitero lasciandogli puntualmente bigliettini e omaggi.

I gesti di amore nei suoi confronti, però, sono stati rovinati dalle azioni cattive di qualcuno che vuole arrecare ulteriore dolore ai parenti dei defunti. Annalisa ha spiegato di aver denunciato i furti in due diverse occasioni, ma che ciò nonostante le forze dell’ordine non sono riuscite a rintracciare i colpevoli. Per questo motivo si è decisa a rendere pubblica l’ingiustizia subita: “Sono davvero esasperata. Questi furti mi fanno male al cuore e non per il valore economico delle piante, ma per il gesto così vile nei confronti di Giacomo ma anche delle tante persone che gli hanno voluto bene e che continuano a portargli fiori come i suoi amici”.

Il prolungarsi di simili azioni, sempre ai danni della tomba del figlio, ha acuito il sospetto nei suoi genitori che il colpevole possa essere qualcuno che, per qualche motivo, prova risentimento nei loro confronti: “Sembra quasi che ci sia un accanimento nei nostri confronti. Abbiamo subito in una settimana tre furti, un’altra volta gli avevano portato una bellissima pianta e dopo due giorni era già sparita e non ci hanno lasciato nemmeno il biglietto”.

Nonostante la sensazione di essere vittime di un accanimento sia legittima, probabilmente si tratta semplicemente di atti di vandalismo compiuti da persone che non hanno rispetto nemmeno per i defunti. Nel corso degli anni, infatti, sono stati numerosi gli atti di vandalismo nei cimiteri: nel 2016, ad esempio, una madre affranta è andata a trovare il figlio (morto per un incidente a soli 16 anni) al cimitero ed ha trovato entrambe le lapidi distrutte.

F.S.