
Negli Stati Uniti chi subisce certe accuse ammette immediatamente le proprie colpe, perde subito tutti i privilegi, i contratti e i lavori che stava facendo o che avrebbe dovuto fare. L’esempio più lampante in questo senso è quello di Kevin Spacey. In Italia invece funziona diversamente. Chi viene accusato (Tornatore prima e Brizzi poi in maniera decisamente più pesante) innanzitutto nega tutto, poi minaccia querele poi scatena il coro di chi lo difende e così inizia una lunga querelle che solitamente porta ad un nulla di fatto, al solito “volemose bene” all’italiana.
Adesso intorno a Fausto Brizzi, il regista che ha ricevuto accuse pesantissime, circostanziate e molto dettagliate da almeno dieci attrici o aspiranti tali, sembrano più le voci di chi lo difende rispetto a quelle di chi lo accusa. Una di loro è Nancy Brilli che, intervistata dal Corriere della Sera ha parlato così: “Con me, si è comportato da gentiluomo e, sui set, c’erano colleghe giovani e belle e non ho mai sentito un pettegolezzo. Fausto è sensibile al fascino femminile, ma in modo garbato. L’ho visto avere delle estimatrici, ma mai dire qualcosa fuori luogo. Non riesco a immaginarlo che molesta qualcuno. Mi volle protagonista di un episodio di Ex, con Vincenzo Salemme. Non feci provini. Aveva visto i miei film”.
La Brilli poi parla della questione molestie nel mondo dello spettacolo: “Le donne prendono coraggio sulla scia dello scandalo Weinstein, ma senza portare le prove si distruggono persone e famiglie. Non mi piace la denuncia televisiva, addirittura a volto coperto. Le denunce si fanno in Procura, circostanziate. E si è colpevoli quando è scritto in una sentenza. Avance, molestie e stupro sono tre cose diverse. Oggi, si sta mettendo tutto insieme. Provare a scambiare lavoro per sesso è abuso di potere ed è inaccettabile. Però, arrivare a lui nudo mentre provi la scena erotica significa trovarsi in una situazione che non hai saputo cogliere per tempo. Io comprendo che un’attrice alle prime armi si trovi nel dubbio, non conosca il confine, ma proprio per questo bisogna spiegare che cosa è normale, cosa no e quando è il momento di andarsene”.
La Brilli alla fine arriva anche a giustificare le avances solo se fatte in un certo modo: “Se slegata dall’offerta di lavoro, sì. Se condizionata ad avere una parte, no. Se è gentile sì, se uno dice “ti porterei a letto”, no. Registi e produttori si sono innamorati di attrici e le hanno sposate, ci sta”.
F.B.