“Quella tigre mi stava sbranando, sono salva per miracolo” – FOTO

(foto dal web)

Nei giorni scorsi, i visitatori di uno zoo di Kalinigrad, in Russia, hanno immortalato il terrificante momento in cui una tigre siberiana di 16 anni ha aggredito e orrendamente mutilato una donna. La giovane, il guardiano dello zoo addetto a nutrire la fiera, era appena entrata nella gabbia dell’animale per portargli la sua dose giornaliera di cibo quando, all’improvviso, è stata assaltata dalla tigre che la stava attendendo. Per fortuna, la donna si è salvata.

Uno dei testimoni ha raccontato quanto successo in quei concitati momenti: “Il suo viso stava sanguinando, urlava e cercava di divincolarsi dalla presa dell’animale”. A spiegare nei dettagli quanto successo è stato il portavoce della struttura: “La tigre è entrata nel recinto quando il guardiano era li e l’ha attaccato. I visitatori con le loro urla, con i sassi e con le improvvisazioni hanno distratto l’animale permettendo alla donna di nascondersi dietro una porta. Poco dopo sono arrivati gli altri impiegati dello zoo che hanno sedato la tigre e tratto in salvo la collega”.

Il racconto della donna aggredita

Ora parla la diretta interessata, che si chiama Nadezhda Srivastava e che ha raccontato della sua drammatica esperienza: “In pochi attimi ho visto la tigre, a mezzo metro da me. Si è avvicinata molto tranquillamente, non me lo aspettavo e non ho avuto il tempo di reagire, figuriamoci scappare. All’inizio ho provato a parlargli – tipo ‘vai via’ o ‘lasciami andare’, speravo che si ritirasse”. Invece non è stato così e la donna lo ha capito quasi subito. Prosegue il racconto: “Ero come in un sogno, e non ho realizzato appieno quello che stava succedendo. Taifun mi ha spinto per terra. Non stava ringhiando, non era furiosa, mi ha solo morso, mi ha rosicchiato le mani”.

Nadezhda Srivastava spiega di essersi salvata soltanto perché istintivamente ha coperto testa e collo con le braccia, evitando che la mordesse in punti vitali: “Ho provato a girarmi o a gattonare via, ma lei è caduta di nuovo su di me con tutto il suo peso, non so se stava giocando o no. Era angosciante. Qualcuno mi ha urlato di prendere un bastone. Ma sapevo che nessun bastone poteva salvarmi da questo predatore”. La donna viene morsa a un braccio, che le viene staccato, poi a un piede, infine alla schiena. Nadezhda aveva dedicato la sua vita alla cura degli animali selvatici allo zoo di Kaliningrad, tra cui un orso bruno. Ora però quei dieci minuti in balia della tigre siberiana li ricorda come eterni.

Sopraffatta dal dolore e dalla paura, improvvisamente si rese conto che la tigre si era ritirata. I visitatori avevano lanciato pietre contro la tigre e persino una panca e un tavolo nel recinto per distrarre l’animale. Nadezhda Srivastava a quel punto raccogliendo tutte le sue forze può battere in ritirata e rifugiarsi in quella che è la stanza dei custodi, che chiude a doppia mandata. La giovane, ricoverata ancora in ospedale, sta decisamente meglio: “Taifun mi ha spezzato il polso con i denti, mi ha rotto le dita, ma i miei nervi sono intatti, le mie braccia, le mie gambe: tutto funziona, si muove”.

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GM